Più di 120 militari venezuelani si sono rifugiati in Colombia nelle ultime 24 ore. A rivelarlo è la vicepresidente colombiana, Marta Lucia Ramirez. La decisione dei soldati arriva dopo gli scontri violenti alla frontiera fra i due paesi per la consegna di aiuti umanitari internazionali per il Venezuela.
«In una sola giornata, più di 120 ufficiali, sottoufficiali e soldati delle Forze Armate del Venezuela si sono messi agli ordini di Juan Guaidò, appoggiando la via costituzionale per sloggiare il dittatore che occupa abusivamente Miraflores, sede della presidenza a Caracas» ha detto Ramirez durante una visita di ispezione al confine di Cucuta con il presidente Ivan Duque. La vicepresidente colombiana ha inoltre sottolineato che «è ormai evidente che i militari venezuelani hanno capito qual è la realtà, perché non hanno commesso tutti questi abusi che abbiamo visto ieri: lo hanno fatto i ‘colectivos’, ossia i gruppi irregolari chavisti».
Due giorni “caldi” anche alla frontiera venezuelana con il Brasile. Da sabato scorso, infatti, le forze di sicurezza e gli irregolari chavisti hanno ucciso 25 persone e ne hanno ferite almeno 84 a Gran Sabana. A darne notizia è stato il sindaco della località venezuelana, Emilio Gonzalez, che ha deciso di rifugiarsi in Brasile, attraversando il confine clandestinamente.
La campagna di aiuti umanitari lungo le due frontiere è stata sostenuta dagli Stati Uniti, ma ha trovato una forte resistenza da parte delle forze di sicurezza che hanno sparato lacrimogeni sulla popolazione. Il presidente venezuelano Nicolàs Maduro, infatti, ha dato ordine di non far entrare gli aiuti reputando l’azione americana come un modo per interferire negli affari interni del Paese.
Intanto Juan Guaidò, il leader dell’opposizione che si è autoproclamato presidente ad interim, ha chiesto alla comunità internazionale di «mantenere tutte le opzioni disponibili per liberare questo Paese, che lotta e continuerà a lottare».