Nuovo caos intorno al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo l’Impeachment, la Camera ha votato per limitare i poteri presidenziali nella crisi con l’Iran. La misura, denominata Iran war powers, è stata approvata con 224 voti a favore e 194 contrari. La legge rischia di passare anche al Senato, dove i due senatori Mike Lee e Rand Paul hanno già annunciato il loro appoggio alla misura proposta dalla speaker della camera Nancy Pelosi, schierandosi contro l’invito su Twitter del Presidente stesso. Al Senato però la maggioranza repubblicana è di 53 voti contro 47, quindi serviranno altre defezioni nei conservatori per far passare la misura.
Hope that all House Republicans will vote against Crazy Nancy Pelosi’s War Powers Resolution. Also, remember her “speed & rush” in getting the Impeachment Hoax voted on & done. Well, she never sent the Articles to the Senate. Just another Democrat fraud. Presidential Harassment!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 9, 2020
Si tratta, in ogni caso, di una ‘current resolution’, che al momento non viene considerata vincolante e che non richiede la firma del presidente per venire approvata. Se dovesse passare Trump dovrà chiedere al congresso l’autorizzazione prima di procedere con azioni offensive contro l’Iran. La Iran war powers è stata suggerita dopo l’incidente dell’aereo Boeing 737 dell’Ukraine International Airlines, per impedire a Trump di prendere iniziative contro l’Iran. Secondo fonti Ucraine l’aereo sarebbe stato abbattuto da uno o due missili Tor-M1, in dotazione all’esercito iraniano.
«Abbiamo intelligence da varie fonti, secondo cui l’aereo è stato abbattuto da un missile iraniano», ha dichiarato il Premier canadese Justin Trudeau, che, dopo ore di sospetti, ha ufficializzato che non si è trattato di un incidente. Il Canada è stato coinvolto nelle indagini a causa della morte di 63 cittadini canadesi che si trovavano a bordo del Boeing 737 che è precipitato a Teheran l’8 gennaio scorso. Ad alimentare i sospetti il rifiuto da parte della Repubblica islamica iraniana di consegnare le due scatole nere, rinvenute tra i detriti dell’aereo, alla Boeing e agli Stati Uniti.
Non ci sta Ali Abedzadeh, il presidente dell’Organizzazione per l’aviazione civile iraniana, che il 10 gennaio in una conferenza stampa ha affermato: «Questo aereo non è stato colpito da un missile». Il ministro degli Esteri iraniano Mohamad Javad Zarif, ha inoltre invitato la Boeing a partecipare all’inchiesta sull’accaduto, considerando le informazioni diffuse dal Canada «una messinscena sospetta».