Trump scende di nuovo in campo: «Biden catastrofe, riprendiamoci l’America»

The Donald è tornato, e lo ha fatto nel suo stile. Tra attacchi a Joe Biden e Anthony Fauci, nuove accuse di brogli elettorali e appelli in difesa degli insurrezionisti di Capitol Hill, l’ex presidente ha mandato in visibilio migliaia di sostenitori accorsi al suo comizio di Florence, in Arizona. Da quando aveva abbandonato la Casa Bianca circa un anno fa, se si eccettua qualche sporadica apparizione, Trump aveva preferito mantenere un profilo basso – strano a dirsi visto il personaggio – ma ora è di nuovo in campo per riprendersi un Partito Repubblicano smarrito e alla ricerca di un leader per le elezioni presidenziali del 2024.

Biden e Fauci i più fischiati

Il comizio sale inevitabilmente di tono ogni qualvolta vengono nominati gli «odiati» Biden (definito «un disastro totale») e soprattutto l’immunologo Anthony Fauci, con il quale Trump, da presidente, era spesso entrato in contrasto durante la gestione della pandemia. «Dava consigli anche a me, solo che io non lo ascoltavo. Ora invece sembra il re di questo Paese» – ha aggiunto – «Fauci e Biden hanno chiuso tutto, rovinato la nostra economia, chiuso in casa le persone».

Per Trump il Partito Democratico è spinto da uno «spirito maligno di fascismo di sinistra» che con l’obbligo vaccinale «ci vuole intimidire invece di lasciarci tornare a vivere». Ha inoltre accusato gli avversari di voler strappare alla gente «dignità e le libertà», oltre a voler tentare di trasformare l’America in un Paese comunista.

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Sostenitori di Trump durane l’assalto in Campidoglio del 6 gennaio 2021
L’appello a favore dei «prigionieri politici»

Ma le parole più controverse riguardano forse l’assalto di Capitol Hill, quando diverse persone fecero irruzione nella sede del Congresso americano per contestare il risultato delle ultime elezioni, più volte definite «truccate» dall’ex presidente. «La vera insurrezione non è stata il 6 gennaio, ma il 3 novembre», ha detto Trump riferendosi all’Election day del 2020, prima di prendere le difese dei manifestanti sotto indagine etichettati come «perseguitati» che «hanno subito abusi in prigione».

Trump candidato nel 2024?

«Dall’Arizona parte un’onda rossa: ci riprenderemo la Casa Bianca», ha concluso il tycoon sostenendo che le prossime «saranno le elezioni più importanti della storia americana», anche se non ha annunciato una candidatura ufficiale alle presidenziali del 2024. La sua figura continua infatti a dividere gli stessi repubblicani, che già si erano spaccati in occasione del voto di impeachment dopo i fatti del Campidoglio. Per ora Trump rimane ampiamente popolare tra la base del partito: secondo un recente sondaggio della Quinnipiac University, oltre tre quarti degli elettori di destra spera ancora in una ricandidatura di The Donald, mentre per la metà degli intervistati è un pericolo per la democrazia.

Molto dipenderà dalle elezioni di medio termine, che si terranno verso la fine dell’anno, laddove una vittoria dei repubblicani potrebbe convincere l’ex presidente a sciogliere definitivamente la propria riserva come candidato. D’altro canto, un’affermazione dei democratici spingerebbe il «Grand Old Party» ad archiviare una volta per tutte l’era Trump.

Stefano Gigliotti

Calabrese. Appassionato di musica, cinema, seguo con molto interesse anche la politica e gli esteri. Mi piace approfondire e non fermarmi alla superficie delle cose. Sono fondamentalmente un sognatore. Il giornalismo mi aiuta ogni tanto a fare ritorno alla vita reale.

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