Quentin Tarantino fa marcia indietro. Secondo quanto riportato dalla rivista americana Deadline, il regista premio Oscar avrebbe «semplicemente cambiato idea», rinunciando a girare The Movie Critic. Come annunciato dallo stesso filmaker, la pellicola doveva essere il suo decimo e ultimo lascito al mondo del cinema, prima di godersi la meritata pensione.
Fulmine a ciel sereno
La scelta di Tarantino è parsa al quanto sorprendente, soprattutto perché la sceneggiatura era stata scritta e riscritta. Come da tradizione, il regista aveva rivelato lo scorso maggio a Cannes alcuni dettagli della trama. Il film doveva essere ambientato nella California del 1977. Protagonista (interpretato da Brad Pitt) un critico cinematografico particolarmente cinico, arguto e brillante ma che non era riuscito a trovare spazio editoriale. Se non su una rivista porno.
Era stata coinvolta anche la Sony con cui Tarantino aveva lavorato nel 2019 portando a casa dieci candidature agli Oscar e un successo globale al box office con 377 milioni di dollari di incassi. Le riprese avrebbero dovuto cominciare per un giorno soltanto in agosto (una formalità necessaria per portare a casa 20 milioni di dollari in incentivi dello stato della California) ed entrare nel vivo solo nel 2025.
#breaking Tarantino scraps THE MOVIE CRITIC https://t.co/vfqhxOQH7C
— Quentin Tarantino Archives (@QTArchives) April 18, 2024
«Era molto scortese – ricorda Tarantino – Imprecava, utilizzava insulti razzisti. Ma la sua merda era davvero divertente. Era maleducato da morire. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle avrebbe potuto essere se fosse stato un critico cinematografico».
Il precedente
La vicenda di The Movie Critic ricorda molto un’altra opera del regista: The Hateful Eight. La produzione dell’ottavo film di Tarantino, infatti, era stata bloccata quando un attore violò il vincolo di non farlo leggere a nessuno. Nemmeno al proprio agente.
Quella sceneggiatura così finì ben presto su tutte le scrivanie di Hollywood e, soprattutto, in rete. A quel punto, Tarantino si sentì tradito. Ma, grazie una lettura organizzata per beneficienza che ricevette molti elogi, riuscì a realizzare la pellicola.