Superbowl, la prima volta degli Eagles. Omaggio di Timberlake a Prince

Il Superbowl è l’evento sportivo di football americano che ferma l’America e perché no, anche il mondo intero. Quella partita che, sommata allo show che vede protagonisti artisti internazionali, fa rimanere incollati davanti alla televisione più di centoundici milioni di telespettatori.

E così ieri (nella notte italiana), durante il Superbowl numero 52 che ha visto contrapposti i Philadelphia Eagles e i New England Patriots, gli appassionati di football americano hanno assistito a un vero e proprio miracolo sportivo. La favola degli Eagles ha trovato il lieto fine raggiungendo il primo successo in assoluto in un Superbowl grazie al 29enne Nick Foles. I New England Patriots, guidati da Tom Brady, non sono riusciti a compiere la rimonta, nonostante cercassero  la sesta vittoria della National Football League.

Alla fine della partita la città di Philadelphia è letteralmente impazzita con migliaia di tifosi in strada a festeggiare questa storica vittoria.

Ma nel Superbowl di Minneapolis, giocato al coperto e contraddistinto da uno sbalzo termico spaventoso (-20 gradi fuori dallo stadio e +20 all’US Bank Stadium), Justin Timberlake è stato il protagonista assoluto dello show musicale dell’intervallo. Suggestivo il suo tributo a Prince.

 

Minneapolis, infatti, è la città natale dell’artista scomparso nell’aprile 2016. Lo stadio si è colorato a un tratto di viola (richiamando alla mente il successo “Purple Rain”), Timberlake si è seduto al pianoforte e ha cantato davanti a un enorme telo bianco che proiettava immagini di Prince la canzone “I would die 4 U”.

Timberlake, arrivato alla terza presenza al Superbowl, ha poi cantato e ballato alcuni dei suoi più grandi successi come “Rock Your Body”, “Sexy Back”, “Cry Me a River”, “Mirrors” e “Can’t Stop the Feeling!” facendo cantare tutto lo stadio. (ei)

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