Russia-Ucraina, gli occhi dell’Europa sullo Stretto di Kerch

Russia-Ucraina, gli occhi dell’Europa sullo Stretto di Kerch- MasterX

Continua lo scontro tra Russia e Ucraina dopo la provocazione dello stretto di Kerch. Volodymyr Omelyan, il ministro delle Infrastrutture ucraino, ha dichiarato in un post su Facebook che «a partire dalla sera del 28 novembre, i porti ucraini sul mare di Azov sono sotto blocco da parte della Federazione Russa». Secondo il ministro sarebbero 35 le navi fermate in entrata e in uscita: «L’obiettivo della Russia è palese, – ha continuato Omelyan – vogliono ricacciarci nel nostro territorio».

Dopo la chiusura da parte di Mosca dello stretto di Kerch, questo nuovo provvedimento spinge il governo ucraino a chiedere alla comunità internazionale la chiusura dello Stretto del Bosforo per le navi militari russe.

Il Cremlino però non ci sta. Il portavoce del presidente russo Dmitri Peskov ha affermato di non essere a conoscenza di alcuna limitazione all’accesso dei porti ucraini nel mare di Azov, smentendo perciò quanto affermato da Omelyan. «Sappiamo che lo stretto di Kerch opera in regime normale. – ha dichiarato Peskov – Ma a volte, per motivi meteorologici, il porto di Kerch, che svolge funzione amministrativa, prende decisioni per regolare la navigazione».

Nonostante Mosca non veda la necessità di mediatori tra Russia e Ucraina, diverse sono gli Stati che sono intervenuti sulla questione. In primis la Germania con il suo cancelliere Angela Merkel che, durante il forum economico ucraino-tedesco, ha commentato: «Sappiamo che bisogna trovare una soluzione ragionevole attraverso il dialogo e non attraverso un conflitto militare». Dopo aver ribadito il sostegno alle riforme che si stanno attuando in Ucraina, la Merkel ha promesso di discutere con il presidente russo Vladimir Putin, in merito ai diritti di navigazione nella regione e alla raggiungibilità dell’Ucraina via mare.

Anche la Turchia si è proposta come mediatore per riuscire ad allentare la questione tra Russia e Ucraina. Recep Tayyip Erdoğan, prima di partire per l’Argentina dove parteciperà al summit del G20, ha dichiarato di aver consultato entrambe le parti, riferendosi alle telefonate avute nella giornata di ieri con Putin e Poroshenko, e di essersi reso disponibile al ruolo di mediatore.

Infine, il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, dopo aver chiesto alla Russia di liberare i soldati ucraini e restituire a Kiev le sue navi, ha affermato: «Una cosa deve essere chiara, non c’è alcuna soluzione militare a questo conflitto. L’Ucraina – ha continuato – è un Paese nelle nostre immediate vicinanze e abbiamo un forte interesse alla sua stabilità e a un suo positivo sviluppo».

(m.s.)

Martina Soligo

26 anni, da Treviso a Milano per seguire il mio sogno. Laureata in Lettere all'Università Ca' Foscari di Venezia e in Editoria e Giornalismo all'Università degli studi di Verona, ora frequento il Master in Giornalismo e scrivo per MasterX. Sogno di diventare una grande giornalista sportiva.

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