Ieri, domenica 1 dicembre, Putin ha firmato la nuova legge di bilancio federale per il periodo 2025-2027 che fa schizzare le spese militari della Russia a livelli record.
I numeri
Si prevede che il prossimo anno i ricavi aumenteranno a 40,3 trilioni di rubli (circa 378,5 miliardi di dollari), ossia l’11,6% in più rispetto al 2024, mentre le spese saliranno a 41,5 trilioni di rubli (circa 389,5 miliardi di dollari). Nel 2026 i ricavi previsti ammonteranno a 41,84 trilioni di rubli (circa 393 miliardi di dollari) e nel 2027 a 43,15 trilioni di rubli (circa 405,3 miliardi di dollari). Le spese in questi due anni si prevede che possano essere rispettivamente di 44,02 trilioni di rubli (circa 413 miliardi di dollari) e di 45,92 trilioni di rubli (circa 431,3 miliardi di dollari).
Il documento indica anche le previsioni di crescita del PIL: nel 2025 si prevede un aumento del 2,5%, nel 2026 un aumento del 2,6% e nel 2027 un incremento del 2,7%.
La spesa militare
Sono numeri da record nell’intera storia della Russia post-sovietica. Nel bilancio per il 2024 si aggirava sui 10,4 trilioni di rubli, che all’epoca rappresentava un massimo storico. Quelli di quest’anno sono numeri ancora più alti: 13,5 trilioni di rubli è la cifra destinata alla difesa e alla sicurezza nazionale, e questo la dice lunga su cosa la Russia si attende nel breve-medio periodo.
Non tutto ciò che luccica è oro
Sin dal 24 febbraio 2022, l’Unione Europea, G7 e i loro partner hanno adottato diversi nuovi pacchetti di sanzioni in risposta alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Tali sanzioni mirano a indebolire la capacità del Cremlino di finanziare la sua guerra. Nonostante ciò, il PIL russo ha reagito bene. Ma, secondo gli analisti, la sua economia è “drogata”.
La Russia, in questi quasi tre anni di guerra, ha infatti applicato una profonda ristrutturazione produttiva sostituendo la produzione di beni di consumo civile in una produzione funzionale alla guerra. C’è da domandarsi come l’economia russa reagirà e ne uscirà alla fine del conflitto, quando dovrà di nuovo tornare al suo sistema produttivo precedente.
Un dato che dà un’idea chiara sull’andamento dell’economia russa è il valore della sua moneta. Il rublo, infatti, si è svalutato in maniera forte rispetto al dollaro superando il tasso di scambio di 100 rubli per 1 dollaro. L’indebolimento del rublo è in generale un fattore dell’aumento dell’inflazione.
A cura di Moisès Chiarelli