Il 15 novembre segna un nuovo record: la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi di abitanti. Secondo le stime delle Nazioni Unite si tratterebbe di un aumento di 1 miliardo di abitanti in più rispetto a 12 anni fa, nel 1974.
“Entro il 2050, la popolazione mondiale si avvicinerà ai dieci miliardi. L’azione, o l’inazione, del G20 – avverte Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite – determinerà se ogni membro della nostra famiglia umana potrà vivere in modo sostenibile e pacifico, su un Pianeta sano”.
Sempre secondo le statistiche ONU, infatti, saremo 8,5 miliardi nel 2030, 9,7 nel 2050 e 10,4 nel 2080. Al momento in vetta alla classifica dei Paesi più popolati c’è la Cina, seguita dall’India (abitate da oltre 1,4 miliardi di persone ciascuna). Pare che la crescita globale da qui al 2050 farà sì che quest’ultima strappi alla Cina il primato. Altri Paesi in cui avverrà un aumento vertiginoso di popolazione sono Congo, Egitto, Etiopia, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania.
I problemi della crescita demografica
La crescita demografica è legata a filo doppio al tema del riscaldamento globale e dello sfruttamento delle risorse, due delle più gravi crisi della storia dell’umanità. In un pianeta dilaniato dai cambiamenti climatici è difficile immaginare come poter produrre abbastanza cibo, riscaldamento e infrastrutture per 8 miliardi di persone. Sfruttamento del suolo, emissioni di anidride carbonica, smaltimento dei rifiuti sono problematiche destinate a peggiorare in vista del sovrappopolamento, specialmente in alcune zone del mondo.
C’è anche il tema dello squilibrio generazionale, nei prossimi anni in alcune aree la popolazione continuerà ad aumentare, mentre in altre accadrà il contrario: in questi paesi il numero delle persone anziane supererà quello dei giovani ponendo questioni come i costi della sanità e la mancanza di forza lavoro. Nelle zone sovrappopolate, invece, la difficoltà di accesso alle risorse e la fame saranno altri gravi problemi.