I NUOVI DAZI DI TRUMP: «PARTIRANNO DA AGOSTO»

dazi_leavitt

La guerra dei dazi colpisce per corrispondenza: è il nuovo capitolo nella battaglia commerciale che oppone gli Stati Uniti al resto del mondo. Annunciati a inizio aprile durante il Liberation Day, i “dazi reciproci” voluti da Donald Trump una settimana più tardi erano stati rinviati di 90 giorni. Lo scopo di questa mossa, secondo la Casa Bianca, doveva essere quello di spronare i Paesi colpiti a stringere nuovi accordi commerciali con gli Stati Uniti.

Ora che la scadenza si fa più vicina, però, dati alla mano, su decine e decine di Paesi colpiti sono solo due (Regno Unito e Vietnam) quelli che hanno effettivamente rinegoziato le loro politiche commerciali con gli States. Per tutti gli altri, compresa l’Unione Europea, le trattative sono ancora in corso. Ed è probabile che proprio questa ritrosia abbia indotto Trump a imporre nuove tariffe.

Le lettere

Niente tabelle, questa volta. A comunicare la nuova ondata di dazi saranno delle lettere (“grandi, belle” come la discussa legge di bilancio voluta dal presidente) che stanno raggiungendo poco alla volta i destinatari. Alcune di queste sono state anche pubblicate dal tycoon sul suo social Truth. Una di queste è quella inviata al Giappone. Scorrendola, emerge chiaramente la retorica dietro a questa mossa strategica.

Nel testo si legge infatti che gli Stati Uniti «hanno convenuto di continuare a lavorare con il Giappone, pur avendo un grande deficit commerciale». Al tono clemente segue l’invito a partecipare alla «straordinaria economia degli Stati Uniti, il mercato numero uno al mondo». Con una specifica: «A partire dal 1° agosto, addebiteremo al Giappone una tariffa pari solo al 25% su tutti i prodotti giapponesi inviati negli Stati Uniti, separatamente da tutte le tariffe settoriali», cioè quelle già in vigore su alcune materie prime e prodotti specifici, per esempio, sull’acciaio che entra negli Stati Uniti. La lettera anticipa anche eventuali reazioni del Paese colpito: «Se per qualsiasi motivo decideste di aumentare le vostre tariffe, allora, qualunque sia il numero che scegliate di aumentare, verrà aggiunto al 25% che addebitiamo».

dazi_trump
La lettera inviata al Giappone per annunciare i nuovi dazi del 25%

Lettere di questo genere hanno raggiunto per primi Giappone e Corea del Sud, ma la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha annunciato che sono pronte quelle per altri dodici Paesi. Alcuni si conoscono già: si tratta di Malesia, Kazakistan, Myanmar, Laos, Sudafrica, Bosnia, Indonesia, Bangladesh, Tunisia, Serbia e Cambogia. Le tariffe sono variabili, ma tutte comprese tra il 25 e il 40%.

Borse asiatiche in rialzo

La notizia del rinvio delle nuove tariffe è stata accolta positivamente dalle borse asiatiche, nelle quali sono quotate le aziende di molti dei Paesi colpiti. Il Nikkei a Tokyo guadagna lo 0,33%, mentre Shanghai si mostra in rialzo dello 0,63. Bene anche Hong Kong in avanti dello 0,65% e Seoul, con il Kospi che guadagna l’1,68%. Lo stesso entusiasmo non ha raggiunto Wall Street: Dow Jones, Nasdaq e S&P 500 hanno chiuso in negativo.

No Comments Yet

Leave a Reply