
«La Gran Bretagna è tornata sulla scena mondiale». Così il primo ministro britannico Keir Starmer ha commentato l’esito dell’accordo a Londra di ieri, 19 maggio, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
Soddisfatta anche Von der Leyen, che commentato l’incontro ha descritto come «un momento storico che apre un nuovo capitolo nella nostra relazione unica»
Pronti gli attacchi dai partiti di destra, Boris Johnson e Nigel Farage in testa, che hanno detto che l’accordo avrebbe il Regno Unito dipendente dalla legislazione di Bruxelles.
Verso il post-Brexit
L’accordo prevede tre punti chiave. Uno dei più importanti è un patto sulla sicurezza tra Londra e Bruxelles, viste le tensioni internazionali di questo periodo. L’Unione europea intende collaborare con il Regno Unito, maggiore potenza del settore in Europa. Da parte sua, Londra vuole che le imprese britanniche possano accedere al fondo europeo per il riarmo da 150 miliardi di euro. L’intesa potrebbe anche aprire la porta alla partecipazione di forze britanniche a operazioni civili e militari congiunte con la Ue.
Un altro punto riguarda il commercio dell’agroalimentare. Riconoscendo le conseguenze negative della Brexit al commercio britannico, Starmer ha detto che l’accordo per rimuovere le limitazioni ai prodotti dell’agroalimentare porterà nove miliardi di sterline all’economia. L’intesa sarà inoltre un rimedio al calo del ventuno per cento dell’export e del sette per cento dell’import registrati dopo la Brexit.
Le proteste di Johnson e Farage
Poi c’è il dossier relativa alla pesca. A riguardo, non tutti sono concordi nel ritenere che questo accordo porti dei benefici. Di fatto, il Regno Unito concederà ai pescatori dell’Unione europeo l’accesso alle acque britanniche per altri dodici anni. Si tratta di una concessione last minute – inizialmente si era parlato di quattro anni – che ha scatenato proteste da parte dei conservatori. Secondo alcuni di loro, questo accordo «porrà fine» all’industria della pesca britannica.
In generale, l’intesa con Bruxelles non è affare gradito alla destra. Boris Johnson, l’ex primo ministro che ha siglato l’accordo sulla Brexit, ha dichiarato che Starmer sta «trasformando questo Paese ancora una volta in un zoppo masticatore di palle arancioni e legato con la pelle». Il leader di Reform Uk ed ex leader del Brexit Party, Nigel Farage, ha accusato il governo laburista di voler far rientrare la libera circolazione delle persone, bloccata da Brexit, «dalla finestra» con questo nuovo accordo che ha definito «un tradimento».