Facebook ha dichiarato che investirà 5 milioni di dollari per retribuire giornalisti locali, attraverso accordi pluriennali.
Con questa iniziativa, annunciata giovedì 29 aprile, il social di Menlo Park intende incentivare i reporter indipendenti all’utilizzo della nuova piattaforma di pubblicazione. Col duplice obiettivo di monetizzare contenuti e attrarre nuovo pubblico.
Di cosa si tratta
La piattaforma in questione, presentata il mese scorso, consentirà agli autori di creare gruppi di interazione con la propria comunità di lettori. Uno strumento gratuito di auto-pubblicazione permetterà ai giornalisti di inviare newsletter e di creare un proprio sito web. Una mossa pensata tenendo appunto conto del trend crescente di newsletter via e-mail, cavalcato da piattaforme come Substack. Un fenomeno che deve il suo successo, tra gli altri, a una moltitudine di giornalisti locali. Spesso i soli in grado di offrire copertura in determinate comunità.
Utilizzando gli strumenti messi a disposizione da Facebook, a partire dagli abbonamenti, i giornalisti avranno la possibilità di generare ulteriori ricavi. Ogni autore, ha specificato il social, potrà stabilire autonomamente il proprio prezzo. Negli Stati Uniti, dove i giornalisti indipendenti possono già fare domanda per il programma, corsia prioritaria è stata assegnata a chi si occupa di coprire un’audience “nera, indigena, latino-americana o asiatica” in località che non dispongano già di fonti informative affidabili.
Grandi poteri, grandi responsabilità
Nell’ultimo periodo l’ascesa delle newsletter a pagamento ha avuto conseguenze tangibili sul mondo dei media. Diverse firme di grandi realtà editoriali, New York Times su tutti, hanno lasciato il proprio posto di lavoro per mettersi in proprio su piattaforme come Substack e Patreon. Scelte motivate dall’attrazione per il guadagno potenzialmente illimitato che gli abbonamenti consentono. Dall’azienda di Zuckerberg fanno sapere che tutte le richieste di accesso alla nuova piattaforma saranno accuratamente passate al vaglio, anche grazie alla collaborazione con autorevoli associazioni giornalistiche. Verrà poi garantita, ai giornalisti selezionati, la possibilità di servirsi di esperti in grado agevolarli nella costruzione di un modello di business adeguato.
Il rapporto tra Facebook e l’industria mondiale dell’informazione prosegue su un terreno che negli ultimi mesi si è fatto sempre più accidentato. Risale a un paio di mesi fa il braccio di ferro con il Governo Australiano che, come concausa, ha poi portato il gigante del web a promettere per i prossimi tre anni investimenti pari al miliardo di dollari nel settore dell’informazione a livello globale.