«Sono lieto di dare il benvenuto a WK Kellogg nel gruppo Ferrero». A dare la notizia è il presidente del gruppo Giovanni Ferrero annunciando l’unione di due grandi aziende alimentari. Con l’acquisto per 3,1 miliardi di dollari da parte dell’azienda della Nutella gli iconici cereali diventeranno italiani.
L’acquisto
Ad andare sotto il marchi Ferrero saranno solo i prodotti di WK Kellogg, nato nel 2023 dalla divisione di Kellogg Company, poi chiamata Kellanova. La prima azienda controllava i cereali venuti negli Stati Uniti e in Canada, la seconda invece si occupava della diffusione di cereali come Frosties, Coco Pops e Special K in Europa. E se ora WK Kellogg passerà sotto Ferrero, Kellanova era già stata ceduta al gruppo Mars per 36 miliardi di dollari l’anno scorso. Per il gruppo di Alba si tratta di una grande espansione, ma il passaggio si aggiunge alla lunga lista di acquisti da parte dell’azienda Ferrero che mira a crescere geograficamente e ad allargare i prodotti proposti. Negli ultimi anni, infatti, ha comprato i biscotti Nestlè, i gelati Wells e gli snack Power Crunch. E prossimamente anche le caramelle francesi Carambar & co potrebbero passare sotto il gruppo italiano.
La colazione americana

In una nota diffusa da Ferrero si legge che l’acquisizione «è un altro capitolo della comprovata strategia di Ferrero di investire e far crescere marchi iconici, continuando a migliorare la presenza complessiva e l’offerta di prodotti in Nord America». Ferrero si aggiudica così una grande fetta di mercato per le prime colazioni, che accontenta qualsiasi gusto. Nel gruppo Kellogg’s figurano prodotti più per bambini, come i Frosted Flakes ricchi di zucchero o i colorati Froot Loops, e altri per chi vuole alimenti ricchi di proteine e fibre, tra cui i fiocchi di crusca e uvetta Raisin Bran. Ma gli snack dell’azienda sono molteplici e fanno parte ormai dell’immaginario collettivo della colazione americana. «Questa è più di una semplice acquisizione – commenta Giovanni Ferrero – rappresenta l’unione di due aziende, ciascuna con un’eredità orgogliosa e generazioni di consumatori fedeli».
Lo sbaglio dietro ai cereali

I due gruppi, infatti, due storie decennali e importanti nel panorama alimentare mondiale. I Corn Flakes sono nati nel 1894 da un errore di W.K. Kellogg, che dimenticò della pasta di frumento in cucina per tutta la notte e la mattina dopo provò a tirare la sfoglia e cuocerla nel forno. Ne uscirono fiocchi croccanti, studiati poi dal fratello John Harvey, dottore che puntava a realizzare prodotti per uno stile di vita salutare e vegetariano. Perfezionando la ricetta, i Corn Flakes iniziarono a essere venduti negli Statu Uniti sotto l’azienda Battle Creek Toasted Corn Flake Company. Nel 1920 il marchio venne registrato come W.K. Kellogg per poi diventare «Kellogg’s» e distinguersi per il logo: scritto in corsivo con un rosso brillante e il galletto verde, scelto per un gioco di parole tra “Kellogg” e “ceiliog”, parola gallese per gallo.
Tra Nutella e merendine
Nel 1946, invece, ad Alba Pietro Ferrero inventò la Pasta Gianduja o Giandujot, un dolce a base di nocciole. Immediatamente conquistò il palato degli italiani portando all’apertura del primo stabilimento produttivo e l’inizio della diffusione nel Nord Italia. Con il fratello Giovanni, dal 1951, Ferrero allarga la propria produzione con la Supercrema spalmabile e i Mon Chéri. Il successo fu ancora una volta straordinario e con il controllo di Michele Ferrero, figlio di Pietro, l’azienda riesce a uscire dai confini italiani, arrivando ai mercati europei con gli iconici prodotti. Nutella, merendine Brioss e Pocket Coffee sono solo alcuni degli snack più famosi. E la scalata del gruppo continua anche con la guida di Giovanni Ferrero, subentrato alla morte del padre, che ha reso l’azienda lanciato a livello mondiale. «Vorrei diventare interprete di un capitalismo non rapace, ma illuminato». ha affermato in un’intervista del 2015.
