Il Partito Socialista di Edi Rama ha vinto le elezioni nazionali di domenica 11 maggio. Nonostante lo scrutinio non sia ancora terminato, i dati diffusi dalla Commissione elettorale centrale albanese suggeriscono che il primo ministro rimarrà al potere per il quarto mandato di fila.
«Oggi il popolo albanese deciderà di andare avanti con grande forza e di darci tutta la forza di cui abbiamo bisogno per fare dell’Albania il prossimo Stato membro europeo», ha detto Rama ai giornalisti fuori dal seggio in cui si era recato a votare.
Maggioranza parlamentare
I dati ufficiali sono attesi nelle prossime ore. Per il momento, con il 94 per cento delle schede scrutinate, Rama ha ottenuto il 52 per cento dei voti. Battuto il rivale Sali Berisha del Partito Democratico (centro-destra), il primo presidente post-comunista, fermo al 34 per cento dei consensi. Berisha ha mosso accuse di irregolarità elettorali, accusando i socialisti di pressioni, frodi e acquisto di voti.
Secondo le proiezioni, il Partito Socialista potrebbe avere più parlamentari rispetto alle elezioni del 2021. All’epoca, ottenne 74 seggi su 140 nell’assemblea legislativa. L’affluenza preliminare alle elezioni di domenica è stata di quasi il 42,16 per cento, ovvero il 4 per cento in meno rispetto a quattro anni fa. Per la prima volta a queste elezioni hanno votato anche le persone albanesi all’estero. Lo spoglio di queste schede è in ritardo rispetto a quello in Albania e, per il momento, vede in vantaggio Berisha.
I tredici anni di Rama
In carica dal 2013, in questi anni Rama ha portato avanti riforme ritenute decisive per l’adesione dell’ex stato comunista all’Unione Europea. Il leader socialista ha promesso di raggiungere l’adesione entro cinque anni dall’apertura dei negoziati di adesione lo scorso ottobre.
Oggi, secondo un sondaggio dell’Eurobarometro di novembre, ben l’83 per cento degli albanesi sostiene l’adesione all’Unione Europea, la quota più alta tra tutti i paesi dei Balcani occidentali.
