«L’ Ars costa ai siciliani mille euro al minuto, ma i deputati lavorano una settimana al mese», questa la denuncia del gruppo 5 Stelle al Parlamento regionale siciliano (Ars). Dal dossier parlamentare presentato dal gruppo pentastellato all’Assemblea emerge infatti che l’attività lavorativa in aula dell’Ars nel 2018 è stata in media di soli 7,52 giorni al mese, per un totale di 20 ore. In rapporto all’anno, invece, i giorni lavorativi sono stati appena 87 a fronte dei 15 i milioni di euro pagati dalle casse pubbliche per le indennità dei parlamentari.
Per denunciare l’accaduto, il gruppo M5S ha indetto una conferenza stampa nella quale ha fatto i conti in tasca a tutto il Parlamento siciliano. I dati sono stati raccolti e presentati dal deputato dell’Ars Stefano Zito, dal capogruppo Francesco Cappello e dalla deputata Elena Pagana. Hanno precisato che il parlamento più antico d’Europa costa 137 milioni e mezzo all’anno, un milione in più della Casa Bianca sotto l’amministrazione Obama. Ma, al contrario dell’istituzione di Washington, l’Ars ha prodotto appena 21 leggi nel 2018, gran parte obbligatorie, relative a bilancio, finanziaria e rendiconto, e nessuna vera riforma.
«Benvenuti a sala d’Ercole, dove le uniche fatiche sono quelle appese ai muri. Non si può dire, infatti, che i deputati, sotto la gestione Miccichè, possano fare concorrenza a Stachanov, anche se non sempre per colpa loro» ha detto Zito «E’ vero che ci sono anche i lavori delle commissioni legislative, ma anche lì non è che ci si ammazzi di lavoro». Le commissioni permanenti sono infatti le uniche a riunirsi in media una volta a settimana.
«In tutto questo sono evidenti le colpe della gestione Miccichè (presidente dell’Ars), ma anche il governo Musumeci (presidente della regione) ha le sue» ha affermato Cappello «Se l’esecutivo avesse portato in aula le riforme che aveva roboantemente annunciato durante la campagna elettorale staremmo a parlare di ben altre situazioni. E non ci si appelli all’alibi delle casse regionali vuote, ci sono parecchie leggi a costo zero che potrebbero essere varate se solo ci fosse veramente la volontà di farlo».
Per combattere l’assenteismo in aula, i deputati pentastellati stanno mettendo a punto alcune proposte di modifiche del regolamento, che prevedono, oltre all’abolizione delle presenze automatiche, anche multe o sanzioni per chi non si presenta alle assemblee.