Pd, disastrosa campagna social contro il generale Vannacci: «Ignoralo» diventa virale

Manca poco più di un mese alle elezioni europee. E in questi giorni i principali partiti italiani hanno annunciato le ultime candidature. Oltre a Ilaria Salis, fiore all’occhiello di Alleanza Verdi e Sinistra, spicca il generale Roberto Vannacci tra le fila della Lega.

Il nome del generale sta facendo molto discutere per via delle sue opinioni sopra le righe su Benito Mussolini, sugli stranieri e sui disabili. E il Partito democratico, per contrastare una sua eventuale elezione, ha architettato una campagna politica volta a ignorarlo. Senza sortire però l’effetto sperato.

La campagna del Pd

Vannacci, ormai da quasi un anno, divide l’opinione pubblica tra chi lo considera un paladino del patriottismo italiano e chi, invece, un nostalgico del Ventennio fascista. E, dopo l’annuncio della sua candidatura alle Europee con la Lega, il Partito democratico ha deciso di adottare una strategia social sui generis.

«Non faremo il suo nome – scrive l’account del Pd su X – Non gli faremo il favore di rilanciare i suoi deliri, le sue frasi schifose, la vergogna che rappresenta per tutte le donne e gli uomini in divisa. Proteggiamoci dalle sue parole d’odio. Compiamo un gesto di difesa del dibattito pubblico. Ignoriamolo».

Effetto boomerang

La strategia comunicativa del Nazareno non ha però sortito l’effetto sperato. Il tweet pubblicato dal Pd è diventato virale, dopo essere stato visualizzato da migliaia di persone su X. Un utente, per esempio, ha photoshoppato la faccia del generale inserendo nell’immagine il volto del celebre cabarettista italiano Lillo. Con in allegato la sua frase più celebre: «So’ Lillo».

Ma, come sempre in questi casi, il commento più interessante è arrivato da un altro comico italiano: Luca Bizzarri. «Nessun tweet del PD (almeno ultimamente, se qualche matto controlla mi fa un favore) ha avuto le visualizzazioni di “Ignoralo” – ha scritto l’ex protagonista di Camera Café – Quelli che vanno bene sono sulle 100000. Qui siamo a più di mezzo milione in 24 ore. Un’altra grande vittoria del corso di laurea in comunicazione».

Il precedente

Lo stile comunicativo adottato dal Partito democratico contro Vannacci ricorda la strategia utilizzata da Walter Veltroni contro Silvio Berlusconi. Era il 2008 e il Pd – appena nato – si apprestava ad affrontare la prima campagna elettorale contro il Cavaliere. L’ex direttore de L’Unità scelse però di non nominare mai il suo sfidante, preferendo indicarlo come: «Il principale esponente dello schieramento a noi avverso».

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Walter Veltroni (a sx) mentre stringe la mano di Silvio Berlusconi (a dx)

Una strategia che però si rivelò fallimentare. Il Popolo della Libertà vinse le elezioni e Berlusconi fu incaricato di guidare il quarto Governo della sua storia. Quasi vent’anni dopo, i protagonisti sono cambiati. Ma le tattiche politiche rimangono sempre le stesse. E chissà se anche questa volta l’esito elettorale sorriderà ancora alla destra.

Andrea Carrabino

Braidese per nascita, milanese per scelta. Laureato prima in Scienze Politiche e poi in Scienze del Governo. Amo la politica, ma non la vivrei. Juventino sfegatato e amante delle serie tv e del cinema. Toglietemi tutto, ma non The Office

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