Il 15 gennaio 1990 l’occupazione della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Sapienza di Roma segnò la nascita del movimento della “Pantera”. Il 5 dicembre precedente alcuni studenti nell’Università di Palermo avevano protestato per la precaria condizione dell’istruzione universitaria e avevano preso il controllo di alcune aule.
Nel mirino dei manifestanti della “Pantera” c’era il disegno di legge del ministro dell’istruzione Antonio Ruberti. In particolare, l’ipotesi di privatizzazione e il degrado della scuola pubblica. L’occupazione era durata circa cento giorni ed è stata – di fatto – l’ultimo grande sussulto giovanile del Paese dopo il Sessantotto e il Settantasette.
A ricordare quegli eventi Nando Simeone, uno dei leader storici del movimento e autore di due libri sull’esperienza di occupazione “Gli studenti della Pantera. Storia di un movimento rimosso” (Alegre) e “La Pantera. 30 anni portati bene. Dalla rimozione all’azione efficace. Storia dei movimenti studenteschi e giovanili dalle «magliette a strisce» a Greta Thunberg” (Nep edizioni).