
Era nell’aria da giorni e ora il cardinale Becciu ha dato la soluzione al rebus che lo vedeva protagonista. Il porporato non parteciperà al conclave che si apre il 7 maggio e non sarà quindi nell’assemblea che eleggerà il successore di Papa Francesco. Becciu, 76 anni, è stato condannato nel 2022 per uno scandalo immobiliare, in seguito al quale aveva dato le dimissioni da ogni incarico curiale. Pur mantenendo il titolo cardinalizio, aveva perso i diritti della carica, ragion per cui alcuni ritenevano che non gli fosse consentito partecipare al conclave. A poco più di una settimana dall’assemblea nella Cappella Sistina è arrivata l’ultima parola.
Escluso ma innocente
È un numero ristretto di persone quello chiamato a eleggere il Papa, uno degli uomini più influenti del pianeta, in quell’assemblea segreta dalla tradizione secolare che è il conclave. Parteciparvi è un privilegio e una responsabilità e nessuno che abbia il diritto di esserci vorrebbe perderselo. Non fa eccezione il cardinale Angelo Becciu, che nella settimana intercorsa dalla morte di Francesco alla proclamazione della data di inizio del conclave ha più volte sostenuto che la sua partecipazione sarebbe stata legittima. Poi, nella giornata di lunedì, la resa.
Due i momenti decisivi. Prima un faccia a faccia di Becciu con il segretario di Stato Pietro Parolin, uno dei papabili più quotati, e con il cardinale decano Giovanni Battista Re, che ha celebrato le esequie di Francesco. Poi il cardinale ha tenuto di fronte all’assemblea dei suoi pari una lunga difesa rispetto ai fatti per i quali è stato condannato in primo grado. Finita questa, però, ha dato l’annuncio che ci si aspettava: «Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza».
Stando alle indiscrezioni, avrebbero orientato l’esito del “caso Becciu” due lettere firmate o siglate da papa Francesco, risalenti al 2023 la prima e allo scorso marzo – quando il Papa era già ricoverato al Gemelli – la seconda. Entrambe riporterebbero la volontà di papa Francesco di escludere Becciu dal conclave e, per quanto non abbiano valore per il diritto canonico, la loro esistenza testimonia l’intenzione del defunto pontefice. Una volontà chiara, che il cardinale ha deciso di accettare.
Lo scandalo immobiliare
Di origine sarda, Becciu si era fatto un nome dopo una lunga carriera diplomatica per la Santa Sede, in virtù della quale – ancora sotto Benedetto XVI – era entrato nella Segreteria di Stato come Sostituto per gli Affari Generali. Nel 2018 la nomina a cardinale e l’anno successivo quella a prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.
È in questo periodo che il cardinale rimane coinvolto nella compravendita di un immobile di lusso del valore di 200 milioni di euro a Londra. Lo scandalo obbliga il cardinale a dare le dimissioni dal suo incarico e dai diritti cardinalizi, senza dover però rinunciare al titolo. Dopo un lungo processo, nel dicembre 2023 la giustizia civile ha condannato Becciu a cinque anni e sei mesi per peculato. Il cardinale ha presentato ricorso in appello, mentre le sue prerogative per il Vaticano sono rimaste ambigue. Da qui i dubbi di questi giorni, oggi finalmente chiariti: Becciu non parteciperà al conclave.