È sempre più concreto il rischio di un passaggio di proprietà per l’Inter. L’impossibilità di pagare il debito contratto con il fondo Oaktree potrebbe obbligare il presidente Zhang a cedere la società al fondo statunitense. Per l’amministrazione nerazzurra si apre un nuovo ciclo, ma squadra e allenatore dei neo-campioni d’Italia non sembrano in pericolo.
Un prestito da restituire
Mix di emozioni in casa Inter. Per i tifosi è stato un altro weekend di festa. Per la squadra, la gioia di alzare di nuovo la coppa sotto la curva si è mescolato a un insipido pareggio, agguantato all’87esimo minuto contro la Lazio. Ma oggi il sentimento dominante è l’apprensione da parte della società, che vive ore decisive per un passaggio di proprietà ancora tutto da capire.
Gli attori sono due, con un terzo da poco uscito di scena. C’è l’Inter, nella figura del presidente Steven Zhang; Oaktree, società statunitense di gestione patrimoniale; e Pimco, altra società statunitense impiegata nel settore finanziario. Quale rapporto li lega? Anzitutto, Steven Zhang è in debito con Oaktree per un valore di 375 milioni di euro. Questi si compongono di un prestito di circa 275 milioni chiesto dallo stesso Zhang nel 2021, che deve essere ora restituito con ulteriori 100 milioni di interesse (circa il 12% annuo). La scadenza per la restituzione del prestito era fissata per oggi, 20 maggio, ma è slittata a domani, al termine della giornata lavorativa, complice una festa nazionale in Lussemburgo. Il Lussemburgo, apparentemente estraneo alla vicenda, è il Paese in cui hanno sede le holding di Suning e Oaktree che hanno firmato ufficialmente gli accordi.
Fino a qui tutto chiaro: se Zhang dovesse riuscire a restituire il prestito rimarrebbe presidente dell’Inter. In caso contrario, la società campione d’Italia passerebbe sotto il controllo diretto di Oaktree, dal momento che Zhang, in sede di richiesta del prestito, aveva dato in pegno proprio le quote dell’Inter. A complicare le cose il ruolo di Pimco: nei mesi scorsi Zhang aveva trattato con la società statunitense nel tentativo di guadagnarsi un nuovo finanziamento, di circa 420-430 milioni, con il quale saldare il debito con Oaktree. Il prestito, però, è saltato. Inoltre, una clausola del contratto con Oaktree stabilisce per l’Inter una penale di 50 milioni qualora si intromettesse una terza parte, come sarebbe appunto Pimco, per rifinanziare il debito.
I possibili scenari
Il futuro nerazzurro sarà dunque deciso nelle prossime ore. Nel frattempo, è possibile vagliare i vari esiti della vicenda. Una prima via, difficile ma non impossibile, sarebbe quella per cui Zhang riuscisse ad estinguere il debito, ottenendo entro domani un rifinanziamento, da Pimco o da un altro fondo. Una seconda possibilità, improbabile, sarebbe quella per cui Oaktree decidesse di prorogare la scadenza per la restituzione del prestito, concedendo a Zhang più tempo per trovare la cifra richiesta oppure un acquirente che se ne faccia carico. Terza e ultima strada, ad oggi la più probabile, è l’escussione del debito. Con questo termine ci si riferisce alla procedura di espropriazione forzata in caso di mancata estinzione del debito. Ciò significherebbe, in parole povere, il passaggio dell’Inter a Oaktree, che si occuperebbe di gestire la società fino al momento più opportuno per rivenderla.
Rinnovi e gestione societaria
A fronte del quasi sicuro addio di Zhang, i tifosi non possono fare a meno di chiedersi che ne sarà della squadra vincitrice dello scudetto. Non è ovviamente possibile fare previsioni circa le gestione di una nuova proprietà, ma qualcosa si può dire circa la gestione – transitoria – di Oaktree. Il fondo americano, fondato a Los Angeles nel 1995, è una società affidabile, che gestisce un patrimonio del valore di circa 192 miliardi di dollari. Ha già esperienza nel settore sportivo, infatti detiene l’80% del Caen, militante in Serie B francese, oltre che quote di minoranza in altre società come i Golden State Warriors e Memphis Grizzlies, entrambi in NBA.
Ci si può dunque legittimamente attendere che Oaktree congedi il Consiglio di amministrazione dell’Inter, ma non tocchi la dirigenza. L’ad Marotta, così come l’allenatore Simone Inzaghi, sarebbero quindi confermati. Quanto ai contratti, è priorità per la società rinnovare i rapporti con Lautaro, Barella e lo stesso Inzaghi. Una priorità che Oaktree – o chi altro dovesse rilevare la società – non metterebbe in discussione.