I poliziotti della sezione Antiterrorismo della Digos di Palermo hanno arrestato questa mattina a Bernareggio, in provincia di Monza, un camionista 25enne con l’accusa di istigazione e autoaddestramento al terrorismo. L’uomo, originario di Aspra, si era trasferito a Bernareggio e su internet si faceva chiamare “Yusuf il siciliano, servo devoto di Allah”.
I sospetti sono nati da un messaggio inviato in chat a un amico. «Ho sbagliato due volte strada. Mi sono arrabbiato troppo. Mancava poco e Yusuf avrebbe fatto un casino in autostrada». L’idea che stesse pensando a un attentato è sostenuta anche dai selfie che postava su instagram: le foto lo ritraevano con un coltello. I video che diffondeva sul social, inoltre, inneggiavano alla Jihad. Su internet, l’uomo aveva conosciuto un marocchino appena 18enne, residente in provincia di Novara. Anche lui è stato fermato per istigazione al terrorismo e autoaddestramento. I due parlavano di come farsi crescere barba e capelli come mujaheddin e su come addestrarsi alla guerra santa tramite soft air e palestra.
I due volevano partire per la Siria per combattere al fianco dell’ISIS. Dicevano «l’Islam in Italia non è il vero Islam».
Secondo gli inquirenti, i due erano legati da un rapporto fraterno fondato sulla condivisione della stessa fede. Alla madre, preoccupata per il suo comportamento, il siciliano rispondeva «siete dei miscredenti, non avete più alcun potere su di me».
I due lupi solitari commentavano i video dei terroristi, definendoli “grandi”. Il camionista scriveva in chat «odio gli infedeli, violenza contro di loro». Dicevano di voler creare una comunità di “veri musulmani”.
I due lupi solitari commentava i video dei terroristi islamici definendoli “grandi” e si commuovevano rivedendo le immagini di Osama Bin Laden. Frittitta scriveva in chat: “Odio i miscredenti, violenza contro di loro”. Dicevano di voler creare una “comunità di veri musulmani”.
Negli ultimi mesi, l’attività dei due si era intensificata in seguito alla sconfitta dello Stato Islamico in Siria. Manifestavano il loro dispiacere in rete e facevano esternazioni più violente.