Il Partito Socialista portoghese, capitanato dal Primo Ministro Antonio Costa, ha conquistato la maggioranza assoluta alle elezioni per rinnovare il parlamento unicamerale del paese.
Il bilancio delle elezioni
Con 117 seggi su 230, uno in più del necessario per poter formare un governo di maggioranza, Costa ha superato i conservatori del Partito Social Democratico, la principale forza politica di centrodestra, che si è fermata a 71 seggi. La vittoria del Primo Ministro era tutt’altro che scontata: l’approvazione della legge di bilancio e la pandemia, infatti, lo avevano messo a dura prova. Brusco calo per i comunisti: da 10 deputati a 6. Grande balzo in avanti, nel frattempo, per l’estrema destra di Chega: l’avanzata dell’unica forza politica con cui Costa ha escluso qualsiasi tipo di collaborazione, passata da un deputato a 12, non rimuove lo spettro dell’instabilità politica. Il sistema maggioritario ha determinato un sostanziale testa a testa fra i due partiti maggiori: quello di Costa e il PSD. Determinante, inoltre, è stato il ruolo della pandemia: il 10% degli elettori era positivo o in quarantena per Covid.
La prossima sfida di Costa
Dal 2015, Costa ha saputo rimettere in piedi il welfare inventandosi circa 1 punto di Pil, accogliendo ricchi pensionati e cedendo il centro di Lisbona a Fondi Immobiliari e turismo. Nonostante abbia portato la disoccupazione dal 18 al 6%, il suo Portogallo resta comunque il fanalino di coda dell’Europa per benessere economico. Le sfide per Costa non finiscono: dovrà trovare un difficile equilibrio per trovare sostegno in Parlamento. In caso contrario, l’ex sindaco di Lisbona rischia, come nelle legislative del 2019, di rimanere al di sotto della maggioranza assoluta. Questo equilibrio gli consentirebbe di gestire i fondi che Bruxelles, attraverso il Recovery Plan, sta offrendo al Portogallo: circa 30 miliardi per l’ammodernamento delle infrastrutture, circa 15 per l’aumento della competitività delle imprese private, investendo in 5G e digitalizzazione. Il Primo Ministro potrebbe restaurare il Portogallo: oltre alla vocazione turistica, il Paese potrebbe acquisire credibilità e competitività a livello internazionale.