«In sede di presentazione spontanea del senatore Armando Siri verrà depositata una memoria difensiva per rappresentare in modo esaustivo e documentale i rapporti con Paolo Franco Arata». È quanto è stato affermato in una nota dall’avvocato Fabio Pinelli, il legale che curerà la difesa del sottosegretario, indagato per corruzione dalla Procura di Roma.
«È pertanto del tutto inveritiero che tale scelta corrisponda ad un intento di sottrarsi al confronto con l’Autorità Giudiziaria, confronto del resto richiesto dallo stesso sottosegretario. Infatti, unitamente alla presentazione della memoria difensiva, il senatore Armando Siri renderà dichiarazioni e risponderà ad eventuali richieste di chiarimenti avanzate dai magistrati», ha poi aggiunto il penalista.
Il caso Siri, che nell’ultimo periodo è finito al centro delle polemiche di governo, ha creato una progressiva spaccatura tra le fila gialloverdi: il vicepremier Matteo Salvini e la Lega si sono sempre schierati a sostegno dell’attuale sottosegretario al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, mentre dall’altra parte il Movimento 5 Stelle – con il suo leader Luigi Di Maio in testa – ha più volte richiesto con veemenza le dimissioni da parte dell’indagato.
Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è apertamente schierato con questi ultimi, affermando che porrà all’ordine del giorno la proposta di revoca del sottosegretario in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri, previsto per la giornata di mercoledì 8 maggio. «Non ho mai accettato di fare l’arbitro», ha risposto in commento alle ultime accuse dei leghisti, che lo hanno incolpato di essersi sbilanciato a favore dei 5 Stelle. Conte ha inoltre precisato che «non andremo a una conta» e che perciò non ci sarà una votazione sulla questione tra i ministri.
Questa presa di posizione ha inasprito ancor di più i rapporti in seno all’alleanza di governo, proprio a ridosso di un momento chiave: indipendentemente da come si risolverà il caso Siri, i risultati delle elezioni europee del 26 maggio potrebbero portare le due forze a valutare strade separate.