Wimbledon: il ritiro di Dimitrov salva Sinner, ai quarti anche Cobolli

Jannik Sinner ringrazia gli dei del tennis e avanza ai quarti di finale in seguito al ritiro di un Grigor Dimitrov versione deluxe, avanti due set a zero sull’azzurro (6-3; 7-5). Nel quarto gioco del terzo parziale il bulgaro sente una fitta. Il punto successivo, nonostante l’ace, fa calare il gelo sul centrale di Church Road. L’ex numero 3 al mondo si accascia, il dolore (presunto strappo al pettorale alto) è troppo forte. La partita finisce nel peggior modo possibile. Per la quarta volta nell’era open un giocatore sotto 2-0 passa il turno per ritiro dell’avversario. L’altoatesino, anche lui alle prese con un problema al gomito, raggiunge così fra gli ultimo otto uno splendido Cobolli. Fuori con onore Lorenzo Sonego.

Una partita senza lieto fine

Parte forte Sinner che mette alle strette Dimitrov già nel primo gioco. Sul 40-40 l’italiano scivola e rialzandosi si accarezza il gomito con la mano sinistra, ma tutto pare sotto controllo. Sotto 1-0 Jannik cede però la battuta e il match si fa subito in salita. Grigor gioca un tennis stellare, ma il numero uno del mondo è il lontano parente del tennista ammirato da quasi due anni a questa parte. Tanti errori, poche soluzioni brillanti e molta discontinuità. Dal 3-0 si prosegue pari con i servizi, ma quel break fa la differenza: 6-3 per il bulgaro.

Si attende la reazione d’orgoglio del campione che però non arriva, anzi: battuta persa a zero e subito costretto a rincorrere. Dal canto suo il numero 19 del mondo sembra volare sui prati londinesi, assistito da un un livello di gioco superlativo. Sinner appare in difficoltà e il medical time out evidenzia un problema fisico al gomito, rimasto in qualche modo contuso nella caduta iniziale. Dopo ogni quindici il nativo di San Candido cerca di allungare il braccio indolenzito. Spalle al muro sotto 5-4 “Jan” gioca il miglior game del match e rientra in partita, ma l’urlo di gioia rimane strozzato in gola. Dimitrov strappa nuovamente la battuta e chiude 7-5. Due set a zero. Sul centrale contro il primo giocatore al mondo.

Chiuso il tetto parte il terzo set. Ce la farà Sinner? Per il bulgaro sembra la serata della redenzione, dopo quattro ritiri consecutivi nei tornei dello slam. Poi il buio. Sul servizio vincente che gli regala il 2-2, il tennista di Haskovo sente una fitta al pettorale e si accascia. Il problema appare subito grave. Sinner si accerta delle condizioni dell’avversario e lo autorizza senza indugio ad uscire momentaneamente dal campo. Pochi minuti prima dell’epilogo che nessuno avrebbe voluto. Grigor torna sul centrale scuotendo la testa in lacrime, non può proseguire. Il dolore è tanto forte da rendergli difficile alzare il braccio per stringere la mano al giudice di sedia. Sinner avanza ai quarti con l’incognita del gomito ma «non c’è nessun vincitore», come dichiarato da lui stesso nel post partita. Prossimo avversario, problema fisico permettendo, Ben Shelton.

Come sta Sinner?

Non voleva quasi parlare di sé stesso dopo aver visto l’avversario lasciare il campo in lacrime, a un passo dall’impresa. Ma le domande sulle sue condizioni fisiche non potevano mancare. «C’è preoccupazione – ha dichiarato Sinner in merito al suo gomito – dipenderà molto da come mi sveglio domani» chiudendo il più in fretta possibile l’argomento.

Voci delle ultime ore fanno sapere che nella giornata dell’8 luglio l’azzurro dovrebbe sottoporsi a una risonanza magnetica per capire l’entità del problema. E se effettivamente venisse rilevato qualcosa di anomalo, è probabile che quella con Dimitrov possa essere stata l’ultima apparizione di Sinner per questa edizione di Wimbledon. Viceversa, servirebbe una versione molto migliore per pensare di battere un Ben Shelton in grande spolvero fino a qui, con solamente un set perso nel torneo (agli ottavi contro Sonego).

Sinner a Wimbledon 2025
Cobolli magico come la Roma

Prosegue la cavalcata straordinaria del tennista romano Flavio Cobolli. L’azzurro ha centrato i primi quarti di finale slam in carriera sconfiggendo Marin Cilic con lo score di 6-4; 6-4; 6-7; 7-6. Una prova solida e di grande maturità che stupisce, vista invece l’inesperienza a questo tipo di partite. Ma la capacità di giocare il suo tennis a prescindere dal momento e dal palcoscenico è sempre stata una sua arma preziosa.

La crescita al servizio e nella pesantezza di palla ha fatto il resto, andando ad aggiungersi a una buona varietà di soluzioni e ad un gioco di gambe degno del suo idolo e prossimo avversario, Novak Djokovic. Ai quarti si prospetta una sorta di Davide contro Golia. Il serbo, in grande spolvero come non lo si vedeva dalle Olimpiadi parigine di un anno fa, difficilmente si farà trovare impreparato. Dal suo lato “Flavietto” non avrà nulla da perdere. Comunque vada, l’Italia può definitivamente celebrare l’ascesa di un altro ottimo giocatore.

Flavio Cobolli a Wimbledon
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