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Liliana Segre, dopo Biella anche Sesto San Giovanni nega la cittadinanza

Dopo Biella, anche Sesto San Giovanni nega la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Non è passato, infatti, l’ordine del giorno presentato nel consiglio comunale del paese alle porte di Milano dal Movimento Cinquestelle.

«Liliana Segre non ha a che fare con la storia della nostra città e darle la cittadinanza sarebbe svilente per lei perché è una strumentalizzazione politica», ha dichiarato il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, di Forza Italia, aggiungendo che provvederà a invitare personalmente la senatrice a vita – 89 anni, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz – il prossimo 27 gennaio alla celebrazione della Giornata della memoria.

«Asserire che Liliana Segre non ha alcun legame con Sesto San Giovanni è ridicolo», scrive in una nota la consigliera di Sesto Maria Pagani, del Pd. «La nostra città – continua la consigliera – è stata insignita orgogliosamente della Medaglia d’Oro alla Resistenza e che la Resistenza non abbia nulla a che fare con la deportazione e con la dittatura nazifascista che imprigionò la Senatrice a Auschwitz è un azzardo troppo ardito anche per il nostro sindaco».

Un tema già caldo quello della concessione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Settimana scorsa, infatti, il Comune di Biella aveva negato questa onorificenza alla senatrice a vita perché giudicata strumentale. Decisione che aveva spinto il conduttore tv Ezio Greggio, per rispetto verso la Segre, a rifiutare lo stesso riconoscimento.

Nel frattempo, sono giunte anche le scuse nei confronti di Liliana Segre da parte dello stesso sindaco di Biella, Claudio Corradino: «Chiedo scusa alla Segre e a Greggio, però su questa cosa è stata fatta una speculazione indegna da parte di tutti quanti e mi dispiace. Il risultato è stato negativo, ingiustamente. Una grandissima sciocchezza che è diventata un caso nazionale».

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