Campi Flegrei, continua lo sciame sismico: in programma un vertice con Meloni

***Aggiornamento***: Continua lo sciame sismico ai Campi Flegrei. Dopo la forte scossa del 20 maggio di magnitudo 4.4, che è stata la più forte degli ultimi 40 anni, la mattina del 22 maggio il sismografo ha registrato una nuova oscillazione, alle 8.28. L’intensità è stata di magnitudo 3.4 scala Richter, con epicentro al largo del golfo di Pozzuoli e profondità 2.8 km.

Intanto, per il 22 maggio è previsto anche l’incontro a Palazzo Chigi, a Roma, al quale parteciperà anche la premier Giorgia Meloni. La discussione sarà incentrata sul ristoro ai danneggiati e sul piano di evacuazione.

Le scosse dei giorni precedenti

Nella serata del 20 maggio e per tutta la notte del 21 maggio, un intenso sciame sismico ha colpito i Campi Flegrei. La scossa più potente, di magnitudo 4.4, è stata registrata alle 20:10: si tratta della più forte da oltre 40 anni, dalla crisi bradisismica degli anni Ottanta. Poco prima, un altro terremoto di magnitudo 3.5 aveva scosso la zona, seguito da altre scosse di magnitudo 3.9 e 3.6. L’epicentro è stato localizzato nella zona Solfatara, a una profondità di 3 km.

A Pozzuoli, i Vigili del Fuoco hanno ordinato lo sgombero di due palazzi a causa della caduta di cornicioni e delle crepe negli edifici. Movimenti franosi sono stati segnalati nella zona di Arco Felice. In risposta all’emergenza, le scuole sono rimaste chiuse oggi a Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Monte di Procida, in alcuni quartieri della zona occidentale di Napoli e in altri comuni flegrei.

La Prefettura ha convocato un tavolo di emergenza per coordinare le operazioni di soccorso e valutare i danni. Questa mattina è prevista una conferenza stampa del sindaco metropolitano, Gaetano Manfredi, per fare il punto sulla situazione e discutere le misure da adottare per garantire la sicurezza dei cittadini.

La testimonianza di una residente

Le scosse sono state tanto intense da essere percepite in diverse zone di Napoli e provincia. In particolare dal Vomero, noto quartiere collinare, alla nostra redazione sono giunte diverse testimonianze. Tra cui quella di C.P., studentessa residente in una delle zone maggiormente colpite:

«Eravamo a cena, stavamo cenando in cucina, che si trova su un soppalco. Prima abbiamo sentito un forte rumore, poi il soppalco ha iniziato a oscillare. Spaventate a morte siamo scese e abbiamo sentito altri rumori. Cadevano le cose dalla parete attrezzata, i quadri. Siamo scappate via, siamo scese giù in strada e non eravamo sole. C’erano altre persone fuori i palazzi i pigiama, è stato traumatico».

Campi Flegrei e Vesuvio: i due sistemi vulcanici sono collegati?

I Campi Flegrei, il Vesuvio e Ischia costituiscono la provincia magmatica campana. Studi di tomografia sismica – condotti tra il 1991 e il 2001 – hanno scoperto il collegamento tra i due sistemi vulcanici. A confermare la presenza di una sorgente magmatica comune non è solo la tomografia sismica, ma anche alcune analisi geochimiche. Uno studio pubblicato nel 2012 sulla rivista Scientific Reports dai vulcanologi dell’Osservatorio Vesuviano, Lucia Pappalardo e Giuseppe Mastrolorenzo, ha fornito ulteriori prove di questo collegamento.

È altamente improbabile che il Vesuvio e i Campi Flegrei possano eruttare simultaneamente. L’analisi della storia eruttiva degli ultimi duemila anni indica che le eruzioni più forti del Vesuvio (con Indice di Esplosività Vulcanica superiore a 3) sono avvenute durante le fasi di abbassamento del suolo dell’area flegrea, ovvero durante periodi di bradisismo negativo. Di conseguenza, durante le fasi di sollevamento dei Campi Flegrei, non si sono verificate eruzioni del Vesuvio.

L’ultima eruzione nota dei Campi Flegrei è avvenuta durante una fase di bradisismo positivo, caratterizzata da un forte sollevamento dell’area e da un elevato numero di terremoti.

Campi Flegrei: tra miti e leggende

“Facile è scendere nell’Averno, giorno e notte la porta di Dite è aperta; ma ritornare sui propri passi e uscire alla luce, qui sta lo sforzo e la difficoltà”, scriveva Virgilio nell’Eneide. Nel suo viaggio nell’oltretomba sotto la guida della Sibilla Cumana, riconosce nel Lago d’Averno (dal greco “aornos”, che significa “senza uccelli”, poiché si credeva che i gas velenosi uccidessero qualsiasi uccello volasse sopra di esso) nei pressi dei Campi Flegrei, l’ingresso agli inferi.

Si tratta di una vasta area vulcanica situata vicino a Napoli, intrisa di miti e leggende che risalgono all’antichità. 

“Lago Averno: Enea e la Sibilla Cumana” di William Turner, 1814-1815

La Sibilla Cumana era una profetessa leggendaria che viveva in una grotta nell’antica città di Cuma, a Nord-Ovest dei Campi. Secondo la leggenda, la Sibilla aveva il dono della profezia, con il potere di predire il futuro in stati di trance indotti da vapori vulcanici. 

Un’altra leggenda collegata ai Campi Flegrei riguarda la Gigantomachia, la guerra tra gli dèi dell’Olimpo e i Giganti. Si dice che questi ultimi, dopo essere stati sconfitti da Zeus, siano stati sepolti sotto il suolo vulcanico. Le eruzioni e i fenomeni sismici della zona sarebbero quindi il risultato dei Giganti che cercano di liberarsi dalle loro prigioni sotterranee.

“La Caduta dei Giganti” di Pieter Paul Rubens, 1883

Tifone, un mostro della mitologia greca, è spesso associato ai fenomeni vulcanici. Secondo il mito, Zeus imprigiona Tifone sotto il Monte Etna, ma alcune versioni della leggenda lo collocano anche sotto i Campi Flegrei. Le attività vulcaniche e i terremoti sarebbero causati dai suoi movimenti sotto terra.

Il Tempio di Serapide, noto anche come Macellum di Pozzuoli, è un antico mercato romano. Prende il nome dalla statua del dio egiziano Serapide ritrovata durante gli scavi. Le colonne del tempio mostrano i segni del bradisismo, fenomeno che è spesso visto come un segno della presenza divina e delle forze mistiche che governano la terra.

Sara Leombruno

Nata e cresciuta a Napoli, prediligo scrivere di cronaca e spettacolo. Amo le storie e percepire emozioni in chi me le racconta.

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