
Da sempre l’uomo è alla ricerca di prove che confermino l’esistenza della vita oltre la Terra. Oggi, queste prove sembrerebbero finalmente essere state trovate.
“L’altra Terra” si chiama K2-18b ed è un gigante gassoso situato a 124 anni luce da noi. Nella sua atmosfera è stata rilevata quella che molti considerano la più convincente evidenza di vita extraterrestre mai osservata: l’abbondante presenza di una molecola che, sul nostro pianeta, viene prodotta esclusivamente da processi biologici — in particolare dalle alghe.
Perché potrebbe essere la scoperta più promettente di sempre
La comunità scientifica è in fibrillazione. Se da un lato tutti concordano sulla necessità di cautela e ulteriori verifiche, dall’altro è innegabile che quanto emerso dallo studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters rappresenti un evento senza precedenti. Per la prima volta, infatti, sono state individuate potenziali biofirme nell’atmosfera di un pianeta situato nella zona abitabile della sua stella.
Tracce che, secondo Nikku Madhusudhan, astronomo dell’Università di Cambridge e tra i principali autori della ricerca, potrebbero essere compatibili con la presenza di «un vasto oceano caldo, potenzialmente pullulante di vita». Tuttavia, verificare se K2-18b sia effettivamente abitabile richiederà tempo e ulteriori analisi. Il planetologo Christopher Glein, del Southwest Research Institute di San Antonio (Texas), ad esempio, ha ipotizzato che il pianeta possa essere un enorme corpo roccioso con un oceano di magma nascosto sotto un’atmosfera di idrogeno. Ulteriori conferme dovranno arrivare anche dal lavoro in laboratorio, dove gli scienziati potranno ricreare ambienti simili a quelli di K2-18b per capire se il dimetilsolfuro possa davvero svilupparsi in condizioni analoghe a quelle terrestri.
Are we alone in the universe? Astronomers from @Cambridge_Astro may be a step closer to finding out.
Using data from @ESA_Webb, they’ve detected possible signs of life on exoplanet K2-18b – but they remain cautious.
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— Cambridge University (@Cambridge_Uni) April 17, 2025
Che cos’è il dimetilsolfuro?
Il dimetilsolfuro (DMS) è una molecola composta da zolfo, carbonio e idrogeno, rilevata per la prima volta nell’atmosfera di K2-18b nel 2023. Sulla Terra, questo composto è prodotto da alcune specie di alghe marine, soprattutto quando muoiono o vengono ingerite da batteri o zooplancton. In questi casi, un precursore chimico presente nelle alghe si degrada, rilasciando dimetilsolfuro nell’aria. È anche il responsabile del caratteristico profumo del mare.
Com’è fatto K2-18b?
Nel 2021, Madhusudhan e il suo gruppo di ricerca hanno introdotto il concetto di pianeti Hycean, una combinazione dei termini “hydrogen” e “ocean”. Questi mondi sarebbero coperti da oceani caldi e avvolti da atmosfere ricche di idrogeno. Mondi come K2-18b.
Questi pianeti appartengono alla più ampia classe dei sub-Nettuno, una tipologia molto diffusa nell’universo ma assente nel nostro sistema solare. I sub-Nettuno sono oggetti di taglia intermedia: più grandi dei pianeti rocciosi come la Terra, ma più piccoli dei giganti gassosi esterni, come Nettuno. K2-18b, scoperto nel 2017 da un team di astronomi canadesi, sembra avere proprio queste caratteristiche.

Un passo decisivo nella possibilità di studiare da vicino pianeti di questo tipo è stato reso possibile dal lancio del telescopio spaziale James Webb, operativo dal dicembre 2021. Grazie alla sua sensibilità, Webb riesce ad analizzare la luce che attraversa l’atmosfera degli esopianeti mentre transitano davanti alla loro stella. Ogni gas presente altera la luce in modo specifico, e studiando queste variazioni gli scienziati possono dedurre la composizione chimica delle atmosfere planetarie.