Il telescopio James Webb mostra le prime immagini inedite dell’universo

Il telescopio spaziale James Webb della NASA ha mostrato immagini dell’universo mai viste prima. È il più grande e il più potente mai costruito e rappresenta il culmine di una missione scientifica iniziata più di vent’anni fa.

A diffondere il primo scatto ottenuto è stato il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha sottolineato l’importanza del momento con un tweet:

Il giorno successivo, il 13 luglio, la NASA ha diffuso con un comunicato il set completo di immagini a colori e dei dati spettroscopici raccolti dal telescopio che rivelano una serie di caratteristiche cosmiche mai identificate prima.

«Queste immagini, inclusa la più profonda visione a infrarossi del nostro universo che sia mai stata scattata, ci mostrano come Webb aiuterà a scoprire le risposte a domande che non sappiamo nemmeno porre; domande che ci aiuteranno a capire meglio il nostro universo e il posto dell’umanità al suo interno». Con queste parole l’amministratore della NASA, Bill Nelson, ha commentato la portata rivoluzionaria delle scoperte appena inaugurate.

Le prime immagini

Le straordinarie funzionalità di questo strumento hanno dato il via a quella che la NASA ha definito «l’alba di una nuova era per l’astronomia». I primi soggetti fotografati da Webb sono stati scelti per dimostrare le potenzialità del telescopio e alcuni dei temi scientifici che hanno ispirato la missione: l’Universo primordiale, l’evoluzione delle galassie nel tempo, il ciclo di vita delle stelle e dei pianeti extrasolari.

La Nebulosa della Carena
Crediti NASA, ESA, CSA e STScI
La Nebulosa Eta Carinae ricorda un paesaggio di monti e vallate punteggiato da un insieme di stelle scintillanti. Rivela nuove stelle prima nascoste e numerose galassie sullo sfondo.
Il Quintetto di Stephan
Crediti NASA, ESA, CSA e STScI

È un gruppo di cinque galassie a 290 milioni di anni luce nella costellazione di Pegaso. Fu il primo gruppo compatto di galassie a essere scoperto ed è il più studiato fra tutti gli ammassi galattici compatti. L’immagine, la più grande scattata da Webb, permette di vedere dettagli mai osservati come ammassi di giovani stelle, code di gas e onde d’urto derivanti dall’interazione di una delle galassie con le altre.

La Nebulosa ad anello del Sud
Crediti NASA, ESA, CSA e STScI

Un’immagine che sembra quasi una piscina in un cerchio di fuoco ma rappresenta una stella nell’ultima fase della sua evoluzione. Si tratta di una nebulosa planetaria, un involucro incandescente di gas espulso nella fase finale della vita delle stelle.

WASP-96b
Crediti NASA, ESA, CSA e STScI

Il telescopio Webb è riuscito a rilevare la composizione atmosferica dell’esopianeta gassoso WASP-96 b. Scoperto nel 2014, si trova a circa 1150 anni luce dalla Terra. Questo pianeta gioviano caldo orbita attorno alla sua stella ogni 3,4 giorni e ha una massa pari all’incirca la metà di quella di Giove.

SMAC 0723
Crediti NASA, ESA, CSA e STScI

È l’immagine infrarossa più profonda e nitida dell’universo lontano fino ad oggi. Per ottenerla è stata utilizzato un tempo di esposizione molto lungo (circa un giorno di lavoro del telescopio) per raccogliere la massima quantità di luce possibile e catturare anche galassie poco luminose.

Il telescopio James Webb

Il James Webb Space Telescope è stato lanciato il 25 dicembre 2021 su un razzo Ariane 5 dallo spazioporto europeo nella Guyana francese, in Sud America. È nato dalla collaborazione fra NASA, agenzia spaziale europea (Esa) e agenzia spaziale canadese (Csa). Dopo aver completato una complessa sequenza di spiegamento nello spazio, Webb è stato messo in servizio allineando i suoi specchi e calibrando i suoi strumenti in modo che potessero fornire immagini utili per la scienza.

Permetterà di osservare le galassie lontane ma soprattutto di studiare origine ed evoluzione dei pianeti del nostro sistema per poi confrontarle con quelle dei pianeti al di fuori del sistema solare.

Valeria De March

Laureata in Lettere moderne, giornalista pubblicista, oggi praticante per MasterX. Da anni mi occupo di musica, arte e cultura con l’obiettivo di raccontare le storie degli artisti. Sono diplomata in danza classica, da qui la determinazione che mi porta a non fermarmi mai alla superficie delle cose.

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