Save the Children: Internet è l’ambiente più pericoloso per i minori

Save the children

Secondo un’indagine Ipsos in collaborazione con Save the Children, un ragazzo su cinque si sente a rischio in ambienti come scuola, oratori e parrocchie. Sette su dieci, invece, ritengono Internet il luogo più pericoloso.

Save the Children ha proposto insieme a Ipsos, leader nel settore della ricerca e del mercato, un’indagine per fornire nuovi dati sulla percezione dei rischi in cui incorrono i ragazzi ogni giorno. Lo scopo è anche quello di fornire delle soluzioni: lo studio punta a informare gli utenti sulle figure alle quali rivolgersi in caso di bisogno.

Minori e percezione dei rischi, ha utilizzato un campione misto tra adulti e ragazzi su otto regioni italiane secondo un metodo stratificato e casuale.

RISULTATI DEL SONDAGGIO

I risultati? «Il 57% dell’opinione pubblica italiana ritiene che bambini e ragazzi godano delle necessarie tutele e protezioni nei confronti di potenziali comportamenti inappropriati da parte di adulti negli ambienti organizzati dove i giovani trascorrono la gran parte del loro tempo».

In particolare, come riporta Ansa, un adulto su quattro pensa che i più piccoli siano maggiormente a rischio in luoghi come scuola, oratori, parrocchie e strutture sportive. In più, i minori intervistati hanno ammesso di sentirsi maggiormente al sicuro in presenza dei propri genitori nel 65% dei casi.

A fronte di tutto ciò, il 62% dei ragazzi ha dichiarato di essere propenso a segnalare l’abuso subito – in maggioranza ad un amico o a un genitore – contro un 38% che preferisce mantenere il segreto. Quasi la totalità però (il 98%) preferirebbe in un contesto ideale avere il coraggio di parlarne con qualcuno, che siano forze dell’ordine o familiari e insegnanti. Solo il 2% resta convinto di non volersi confidare con nessuno.

Se ad essere in difficoltà invece fosse un amico, allora il 93% dei giovani sarebbe disposto a denunciare contro un 7% che invece non farebbe nulla.

INTERNET COME IL LUOGO PIù PERICOLOSO

A fare più paura al mondo dei grandi, però, non è l’oratorio (che pure spaventa), bensì gli spazi virtuali creati da Internet, che rappresenta un rischio per 8 adulti su 10.

Per cercare di tutelare maggiormente gli utenti durante la loro esperienza sul web, è stata inserita l’opzione segnala di cui il 63% dei genitori e il 64% dei ragazzi è a conoscenza.

I minori temono l’imposizione di rapporti sessuali tramite ricatto, mentre 6 adulti su 10 lo scambio di immagini pornografiche in cambio di soldi e regali. Il 60% degli utenti ha paura della diffusione non consensuale di foto intime.

Il Manifesto 10 IN CONDOTTA! per un sistema di tutela dei minori

Nella mattina del 3 febbraio, l’organizzazione per i minori ha presentato in Senato il Manifesto 10 in condotta! che prevede, come riporta l’Avvenire, l’adozione di un codice etico per la formazione di adulti capaci di tutelare i bisogni dei bambini. Infatti, come afferma Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children, «ancora oggi chi dovrebbe cogliere i segnali di rischio spesso non è in grado di sapere come e a chi rivolgersi e troppi allarmi restano inascoltati».

«Chiediamo alle istituzioni, nazionali e locali, che i sistemi di accreditamento e le procedure di affidamento di servizi educativi e ricreativi considerino l’attivazione di un sistema di tutela come requisito essenziale. Allo stesso tempo, vogliamo che all’interno del sistema scolastico la tutela dei minori – conclude la direttrice Milano – divenga un asse portante affinché ogni scuola sia sempre uno spazio di ascolto e di protezione per ogni bambino».

Giulia Taviani

24 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Parlo di attualità nel podcast "Mo' To' Spiego" e di vino in "De Buris: Il lusso del tempo". Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita"

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