Sanremo, gli appelli per Gaza degli artisti: «Il silenzio è corresponsabilità»

La prima serata di Sanremo, andata in onda martedì 6 febbraio, è stata un vero successo. Amadeus e Fiorello, accompagnati nella conduzione da un emozionatissimo – ma non per questo meno efficiente – Marco Mengoni, hanno conquistato il 65,1% di share, pari a 10.561.000 spettatori, il più alto dal 1995. Diversi i momenti salienti della serata: dal monologo di Daniela Di Maggio, madre di Giogiò Cutolo, allo sketch sull’intelligenza artificiale, passando per l’omaggio a Toto Cutugno. Ma, a catturare l’attenzione, è stato soprattutto il riferimento alla guerra di Gaza, tra Israele e Palestina.

Un festival «non politicizzato»

Nonostante qualche giorno fa Amadeus avesse dichiarato di voler realizzare un festival non politicizzato, non necessariamente in linea con la volontà del governo Meloni?. «Non ci sono state indicazioni dal governo o dai vertici dell’azienda, Roberto Sergio mi ha dato la stessa libertà che ho avuto negli ultimi quattro anni – aveva detto il conduttore in conferenza stampa – non mi ha mai chiamato per sapere chi ci sarebbe stato. Ma anche nei festival precedenti non ho mai cercato scandali, i miei festival non sono mai stati schierati nè a destra nè a sinistra». Ma ci sono artisti che hanno scelto di non stare in silenzio, come Dargen D’Amico e Ghali.

L’appello per la pace di Dargen D’Amico

Dargen D’amico si è esibito in un pezzo dance dal titolo Onda Alta che parla di immigrazione. Al termine della canzone, però, il giudice di X Factor, ha lanciato un messaggio chiaro contro la guerra:

«Questo brano lo dedico alla mia cuginetta che adesso è a studiare a Malta. Ha avuto questa grande fortuna, ma non tutti i bambini ce l’hanno. Nel Mar Mediterraneo ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua, senza cibo. E in questo momento il nostro silenzio è corresponsabilità. La storia, Dio, non accettano la scena muta: cessate il fuoco»

Il produttore è alla sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo, dopo l’edizione del 2022 dove era arrivato nono grazie a Dove si balla (6 dischi di platino), ma già nel 2021 era entrato all’Ariston come autore di Dieci di Annalisa e Chiamami per nome di Fedez e Francesca Michielin.

Il testo della canzone di Ghali

Anche Ghali, originario di Baggio, quartiere periferico di Milano, ha deciso di trattare il tema della guerra all’interno del suo brano Casa mia. Nella canzone, l’artista immagina di avere un dialogo con un alieno, durante il quale gli racconta i problemi del suo mondo:: «Ma, come fate a dire che qui è tutto normale/Per tracciare un confine/Con linee immaginarie bombardate un ospedale/Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane».

Sara Leombruno

Nata e cresciuta a Napoli, prediligo scrivere di cronaca e spettacolo. Amo le storie e percepire emozioni in chi me le racconta.

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