Visite mediche, trasporti e soggiorno sul luogo di cura, farmaci e interventi di chirurgia. Le spese sostenute dai malati di tumore ammontano quasi a 5 miliardi di euro l’anno. Lo ha reso noto l’undicesimo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici presentato da Favo, ovvero la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, nella Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini. Dal 16 al 19 maggio 2019 a Roma hanno luogo le celebrazioni per la Giornata Nazionale del Malato Oncologico istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19.01.2006 e poi modificata con Direttiva del 5 marzo 2010 – G.U. 15 -4-10.
In Italia i malati di cancro sono circa 3.300.000. Tra loro ci sono quasi 700 mila persone in trattamento. Secondo i dati rilevati dalla Favo, il Sistema sanitario nazionale (Ssn) spende circa il 14% della spesa sanitaria complessiva che corrisponde a quasi 16 miliardi di euro. Tuttavia, «nonostante l’innegabile impegno del sistema pubblico – riporta il Rapporto – il malato di cancro è chiamato spesso a mettere mano al portafoglio per sopperire ad una serie di esigenze sia di tipo medico che assistenziale, evidentemente non del tutto compensate dall’assistenza pubblica».
Dall’indagine di Favo , per la quale sono stati intervistati più di 1200 malati e altrettanti caregiver, si rileva che il 57,5% ha speso per visite ed accertamenti diagnostici, in media 406 euro l’anno. Dei quali 156,4 euro sono per prestazione, per una media di 2,6 prestazioni in un anno. Più del 39% dei malati ha speso soldi per trasporti ,in media 797,5 euro in un anno; il 15,7% ha dovuto pagare spese alberghiere e vitto, in media 1.180 euro in un anno; mentre quasi il 5% ha speso per la chirurgia ricostruttiva, in media 2.603,5 euro a prestazione, per una media di una prestazione all’anno.
«La rappresentazione del costo reale del cancro si arricchisce così di nuovi elementi rilevanti e di fondamentale utilità per la programmazione delle politiche sanitarie e per l’allocazione corretta delle risorse da parte dei decisori politici», ha dichiarato il presidente Favo Francesco De Lorenzo. Per il presidente eletto dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Giordano Beretta «il nostro sistema sanitario consente a tutti i cittadini di accedere ai trattamenti necessari per la diagnosi e la cura dei tumori. Malgrado ciò, dall’indagine effettuata emerge che esistono ad esempio problematiche legate alla necessità, in alcuni casi, di effettuare accertamenti al di fuori del Ssn e ciò a causa delle lunghe liste d’attesa».