Un altro guarito dall’HIV grazie alle staminali

Si tratta di un caso di grossa importanza, se sarà poi confermato, nella lotta contro l’HIV: sembra che un paziente sia guarito dal virus attraverso un trapianto di midollo osseo grazie a caratteristiche particolari delle cellule staminali che vi sono contenute. Lo stesso capo dell’équipe, che ha seguito il trattamento del paziente, Ravindra Gupta, invita però alla cautela. Il paziente a 18 mesi dal termine di qualsiasi terapia specifica per tenere sotto controllo l’HIV, non è più stato trovato positivo al virus.

Ne ha dato notizia la rivista britannica Nature, con 150 anni di storia alle spalle, che ha pubblicato sul numero del 5 marzo i risultati della ricerca.
Se confermato si tratterebbe del secondo caso nella storia di una persona guarita dall’HIV. L’unico precedente è Timothy Brown, un cittadino americano che dal 2007 non è più sottoposto a terapia antiretrovirale, il mix di farmaci col quale viene tenuta sotto controllo l’infezione da HIV, senza che il virus gli sia più stato rilevato nel sangue. Il caso e la procedura seguita dal team di Gupta per curare il paziente odierno (la cui identità è stata tenuta riservata) sono stati gli stessi di Brown, poi divenuto noto come Berlin Patient.

Timothy Ray Brown, il c.d. Berlin Patient

Il paziente, che oltre all’HIV aveva anche un tumore del sangue, doveva essere sottoposto a trapianto di midollo osseo (l’organo nel quale sono presenti le staminali). Nel procedimento le sue staminali sarebbero state rimpiazzate da altre prese da un paziente sano. Secondo i ricercatori, una versione di un gene, riscontrabile nelle cellule staminali del 1% della popolazione europea, grazie a una particolare mutazione, non assorbe il virus dell’HIV, rendendo il paziente immune all’infezione. Il trapianto ha permesso così la diffusione nell’organismo del paziente della versione mutata del gene.

L’HIV ad oggi non è considerato un virus dal quale è possibile guarire ma soltanto da tenere sotto controllo, anche se le modalità di trattamento del virus sono molto più efficaci che in passato, e convivere con la malattia è diventato molto più facile. Il professor Gupta ha precisato che il trapianto di midollo osseo non potrà essere una cura per l’HIV, ma solo la base per ulteriori ricerche. La speranza è che questa modalità di trattamento possa indicare la strada per sviluppare un giorno un metodo di cura.

Lucio Valentini

29 anni, giornalista praticante presso il master Iulm. Laurea triennale in Economia, magistrale in Scienze politiche. Stage al Sussidiario.net, con cui saltuariamente collaboro. Mi occupo di economia, politica, musica in particolare di elettronica e rap.

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