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Dopo i recenti sviluppi dell’inchiesta “Doppia Curva”, la prefettura e le Forze dell’Ordine hanno avviato un’operazione di rafforzamento della sicurezza nello stadio San Siro, introducendo il riconoscimento facciale e inasprendo le pene. L’obiettivo è quello di garantire un ambiente più sicuro e controllato, con particolare attenzione alle curve, da sempre epicentro del tifo organizzato.
Le nuove misure di sicurezza
Tra le novità principali, spicca l’introduzione del riconoscimento facciale ai tornelli d’ingresso. Questo sistema tecnologico consentirà di identificare in tempo reale eventuali soggetti sottoposti a Daspo o con precedenti per reati legati alla violenza negli stadi. L’obiettivo è prevenire l’ingresso di persone pericolose e rafforzare i controlli, evitando che individui bannati riescano comunque a entrare con stratagemmi o documenti falsi.
In aggiunta, verranno imposte delle pene più severe per chi verrà sorpreso in possesso di oggetti proibiti, come fumogeni, petardi o armi improprie. Le sanzioni andranno dalla multa al divieto di accesso a manifestazioni sportive per periodi più lunghi rispetto al passato. Un ulteriore deterrente sarà il potenziamento del sistema di videosorveglianza, che permetterà un monitoraggio più capillare e una raccolta di prove più efficace in caso di incidenti.
La collaborazione tra club e forze dell’ordine
Le società calcistiche di Milan e Inter stanno collaborando attivamente con le autorità per garantire l’efficacia di queste nuove misure. La volontà dei club è quella di separare il tifo sano, cuore pulsante dello stadio, da quei gruppi che, nel tempo, hanno trasformato le curve in zone di tensione e scontri con le forze dell’ordine. Un lavoro congiunto che punta a ridurre il fenomeno della violenza senza penalizzare gli spettatori rispettosi delle regole.
Un altro aspetto centrale sarà la comunicazione con i tifosi: attraverso campagne di sensibilizzazione e incontri con rappresentanti delle curve, si cercherà di far comprendere l’importanza di un ambiente sportivo sicuro e accogliente.
Anghinelli conosce regole e codici della curva. Sa che dietro la fede si nascondono gli affari, che i capi criminali delle curve riescono a mettere in piedi esercitando pressioni sui club. Gli abbiamo chiesto se ci sono relazioni tra arrestati e dirigenti. Domenica, su #Rai3 👇 pic.twitter.com/zTjSo9Ho3k
— Report (@reportrai3) February 1, 2025
L’inchiesta sulle curve: i retroscena
Le nuove disposizioni arrivano a seguito di un’indagine sulle curve di San Siro. Le inchieste della magistratura e della Digos hanno evidenziato la presenza di gruppi organizzati che, nel corso degli anni, hanno imposto la loro legge all’interno dello stadio, spesso attraverso intimidazioni, minacce e persino episodi di violenza fisica.
In particolare, le indagini hanno ricostruito un sistema in cui alcuni leader ultras gestivano il controllo del tifo con metodi coercitivi, decidendo chi potesse accedere ai posti migliori, organizzando trasferte e, in alcuni casi, gestendo anche traffici illeciti. Alcuni membri di questi gruppi sono stati accusati di reati come associazione a delinquere, estorsione e resistenza a pubblico ufficiale.
Alla luce di questi elementi, la giustizia sta procedendo con processi e misure restrittive nei confronti dei principali indagati. L’obiettivo delle istituzioni è chiaro: riportare l’ordine negli spalti, eliminando le sacche di illegalità che hanno condizionato il tifo organizzato.