Nell’Antica Roma esisteva un luogo, una parte di terra opposta alla città che era circondata da teatri, un anfiteatro, molti portici e templi sontuosi. A prima vista, poteva apparire come un’aggiunta rispetto al resto delle costruzioni. Eppure per i Romani era così importante che vi eressero i monumenti degli uomini e delle donne più illustri. Proprio qui fu costruito il Mausoleo di Augusto, per volontà dell’imperatore stesso. Dapprima su una base di pietra bianca al fianco del fiume, ma nel corso dei secoli subì vari cambiamenti: venne depredato dei suo marmi, vide modificata la sua cupola.
Il monumento era chiuso dal 2007. A distanza di 14 anni, il 2 marzo, la più grande tomba dinastica circolare di epoca antica riapre al pubblico.
Come visitare il Mausoleo
Il restauro del luogo è iniziato nel 2017, con il contributo economico della Fondazione Tim. I lavori di valorizzazione del sito sono in realtà ancora in corso, sia all’interno sia all’esterno del Mausoleo. Per questo si potrebbe parlare di una modalità “work in progress”. É possibile visitare il monumento solo prenotandosi sul web. I biglietti erano stati messi in vendita il 21 dicembre e i primi ad accedere al Mausoleo sono coloro che li hanno acquistati nei mesi scorsi. Al momento i ticket sono già esauriti fino al 21 aprile, l’ultima data disponibile. La Sovraintendenza informa che “Le prenotazioni ripartiranno dal 2 marzo” sul sito ufficiale. Dal 22 aprile prossimo, e per tutto il 2021, l’accesso resterà sempre gratuito per i residenti a Roma, mentre sarà a pagamento per i non residenti, secondo le tariffe previste per l’anno in corso.
La visita istituzionale della Sindaca
Il primo marzo, alla giornata d’inaugurazione, era presente la Sindaca Virginia Raggi, che ha scritto su Facebook: “Abbiamo eliminato una parte dei parcheggi e il capolinea dei bus. Presto l’area avrà un nuovo volto e diventerà cornice ideale per il Mausoleo di Augusto”. Insieme alla sindaca c’erano le rappresentanze delle categorie più colpite dalle conseguenze della pandemia come commercianti, operai, ristoratori, lavoratori in cassa integrazione e anche medici, infermieri, volontari della Protezione Civile. Infine, si sono aggiunti studenti e professori dei Centri di Formazione Professionale capitolini che hanno portato avanti l’anno scolastico superando le difficoltà.
Alla gioia di riabbracciare arte e cultura (perlomeno nei weekend e in zona gialla) dopo mesi di chiusura, si aggiunge la possibilità di rivedere un luogo storico della città. Secondo uno dei più grandi biografi dell’antica Roma, Svetonio, Augusto disse: “Ho trovato una città di mattoni e lascio una città di marmo”. Non sappiamo se queste parole siano state realmente pronunciate, ma ciò che è certo è che Roma, grazie a luoghi come questo, fu arricchita e trasformata in una città imperiale.