Pirellino, è corsa a sei per il progetto di restyling

Continua il programma di riqualificazione del quadrante nord est di Porta Nuova con il rifacimenento dell’edificio di via Pirelli 39, conosciuto come il “Pirellino”.

Per la riprogettazione dell’immobile acquistato da Coima Sgr per 193 milioni di euro e disegnato negli anni cinquanta dagli architetti italiani Gandolfi, Putelli, Bazzoni, e Fratino, sono in lizza sei studi: 3xn (Danimarca), David Chipperfield (Inghilterra/Italia), Diller ScofidioBoeri (USA/Italia), Heatherwick (Inghilterra), Vittorio Grassi (Italia) e Wilmotte (Francia).

Lo ha annunciato con una nota stampa il gruppo immobiliare di Manfredi Catella, per fare il punto sull’assegnazione del progetto lanciato lo scorso novembre attraverso un concorso internazionale.

Il Pirellino

Il concorso internazionale

Una giuria con a capo l’architetto Leopoldo Freyrie ha selezionato i sei studi ammessi a partecipare alla seconda fase di progettazione, che continuerà fino al prossimo 6 aprile. Alla fase di ammissione hanno partecipato 70 raggruppamenti con 359 studi di architettura, in rappresentanza di 15 Paesi.

Le soluzioni possibili

L’edificio si trova nelle vicinanze dell’eco distretto Isola. Collocato in una zona che connette la stazione Centrale e via Melchiorre Gioia, la Stazione Garibaldi e Porta Nuova, non lontano dal Bosco Verticale progettato da Stefano Boeri, l’ex torre Inps verrà rimodulata in perfetta linea con il contesto urbano che lo circonda.

Conforme alle dinamiche di sostenibilità più efficienti per le città contemporanee, in perfetto equilibrio fra aree verdi e volumi edificabili, il progetto dovrà tenere conto dell’innovazione tecnologica e della qualità ambientale di un’area di 27.000 mq di spazi pubblici.

Si tratta di un luogo simbolo della rigenerazione urbana della città di Milano. Sarà fondamentale capire come avverrà la connessione fra la Biblioteca degli Alberi, il parco pubblico con le sue 22 foreste circolari a ridosso del Bosco Verticale, e parte del corpo di fabbrica dell’ex edificio comunale. La soluzione più probabile riguarda una demolizione parziale dell’edificio ponte fra via Melchiorre Gioia e via Pirelli 39; in alternativa si parla di un’altra ipotesi in cui il corpo basso sarebbe risparmiato e trasformato in un cubo di vetro sospeso su via Melchiorre Gioia.

Rino Terracciano

giornalista praticante e curatore d'arte. Scrive per Masterx-IULM. Ha lavorato e collaborato con Accademie e Istituzioni museali come Académie de France à Rome, Accademia di Francia in Roma, Villa Medici; Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, Napoli.

No Comments Yet

Leave a Reply