Partita la sonda europea Solar Orbiter, destinazione Sole

Alle 5,03 del mattino, ora italiana, è stata lanciata a bordo del razzo Atlas V della United Launch Alliance, una delle missioni spaziali più ambiziose degli ultimi anni. Dalla base americana di Cape Canaveral è iniziato il viaggio di Solar Orbiter, la sonda europea (ESA) con l’obiettivo di raggiungere l’orbita più vicina al Sole mai toccata da un veicolo.

Si tratta di una distanza dal Sole di soli 42 chilometri. Il lungo tragitto della sonda durerà due anni, e soltanto nel 2022 s’inserirà nell’orbita finale, raccogliendo dati inediti sui meccanismi solari.

La missione

La sonda dovrà studiare il Sole attraverso nuove prospettive; potrà raccogliere le prime immagini delle regioni polari della nostra stella e fornire importanti informazioni per analizzare il campo magnetico

Solar Orbiter è stata costruita per resistere a temperature superiori a 500 gradi centigradi, in tal modo, le strumentazioni di bordo verranno protette da uno speciale scudo termico.

Le strumentazioni italiane

Il progetto ha visto la partecipazione dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), in collaborazione con la Nasa e con il contributo e la ricerca dell’Università di Firenze, ma anche dall’ASI, INAF e CNR. Il coronografo Metis, ovvero il il telescopio che osserverà la corona solare, «crea un’eclisse artificiale, che nasconde il sole e permette l’osservazione dell’emissione della corona solare, milioni di volte meno intensa di quella del disco solare».

«Grazie ad un innovativo e ingegnoso disegno ottico, Metis è il primo coronografo progettato per ottenere immagini della corona solare in luce visibile e ultravioletta», spiega Marco Romoli, docente di Astrofisica all’Ateneo di Firenze e professore associato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

«Le sue osservazioni saranno cruciali per arrivare finalmente a capire i meccanismi di innesco e accelerazione delle eruzioni solari, che causano violente perturbazioni nell’eliosfera, disturbando la magnetosfera terrestre fino a provocare le tempeste geomagnetiche», aggiunge Romoli.

Il coronografo solare è un progetto dei ricercatori italiani, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana tramite l’Inaf, progettato da ricercatori di vari osservatori e atenei italiani e prodotto da un consorzio di industrie nazionali, Ohb Italia e Thales Alenia Space.

Oltre a METIS, altri due strumenti di bordo hanno avuto un contributo italiano, mentre i sensori della Solar Orbiter sono stati progettati da Leonardo.

Rino Terracciano

giornalista praticante e curatore d'arte. Scrive per Masterx-IULM. Ha lavorato e collaborato con Accademie e Istituzioni museali come Académie de France à Rome, Accademia di Francia in Roma, Villa Medici; Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, Napoli.

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