L’OPEC+ ridurrà la produzione di petrolio anche nel 2024

L’OPEC+ ha deciso di prorogare gli attuali tagli alla produzione di petrolio di 3,6 milioni di barili a tutto il 2024. Il vertice OPEC+, l’aggregazione dei Paesi OPEC e dei membri aggiunti, fra cui la Russia, si è riunito a Vienna per valutare lo stato del mercato. Secondo fonti Reuters, ci sarebbe la possibilità di ridurre la produzione di un ulteriore milione di barili. In questo modo il taglio complessivo sarebbe di 4,6 milioni, pari a circa il 4,5% della domanda globale.

Cos’è l’OPEC+

L’OPEC+ (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) è una coalizione di Paesi produttori di petrolio che comprende i membri dell’OPEC e altri importanti produttori non-OPEC, tra cui la Russia, il Messico e il Kazakistan. Fondata nel 1960, l’OPEC era in origine costituita da cinque Paesi (Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait e Venezuela) ed è stata successivamente espansa fino a raggiungere quota 13 membri. L’OPEC+ è stato creato nel 2016 per affrontare la sfida dell’eccesso di offerta di petrolio sul mercato globale.

In blu scuro i Paesi membri dell'OPEC, in azzurro quelli dell'OPEC+
In blu scuro i Paesi membri dell’OPEC, in azzurro quelli dell’OPEC+

Il suo scopo è stabilizzare il mercato petrolifero globale regolando la produzione di petrolio dei suoi membri. Questa partnership mira a raggiungere un equilibrio tra domanda e offerta, al fine di mantenere prezzi stabili e sostenibili per il petrolio.

La proroga degli attuali tagli produttivi

Il cartello dei produttori di greggio ha confermato un tetto produttivo di 40,46 milioni di barili al giorno alla fine del 2024. L’Arabia Saudita ha dichiarato di stare valutando un ulteriore taglio di 1,6 milioni di barili per effetto della sua spare capacity, ovvero la sua capacità di aumentare in tempi rapidi la produzione in caso di necessità o di eventi che influenzano l’offerta globale di petrolio. La Russia ha acconsentito a prorogare il suo taglio di 500 mila barili.

Il vice primo ministro russo Alexander Novak
Il vice primo ministro russo Alexander Novak

«L’estensione dei tagli assicura la stabilità del mercato», ha commentato Alexander Novak, il vice primo ministro russo incaricato per le risorse energetiche, sottolineando che non c’è stato alcun disaccordo fra la Russia e l’Arabia Saudita.

Il ministro dell’Energia saudita, Abdelaziz bin Salman, ha affermato che queste misure «riflettono la nostra responsabilità in qualità di banca centrale per il petrolio».

Il ministro dell'Energia dell'Arabia Saudita Abdelaziz bin Salman
Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita Abdelaziz bin Salman

«Vogliamo dimostrare al mondo che abbiamo gli strumenti per stabilizzare il mercato petrolifero», ha proseguito il ministro saudita. Bin Salman ha spiegato anche «di non essere preoccupato per le forniture del prossimo anno».

I Paesi dell’OPEC+ hanno anche deciso di tornare a riunirsi ogni sei mesi, la prossima volta sarà il 26 novembre a Vienna, e di prorogare il compito del comitato di monitoraggio.

Prezzi del petrolio in crescita dopo la decisione dell’OPEC+

Balzo del prezzo del petrolio in avvio di settimana: le quotazioni del greggio Wti del Texas hanno visto un incremento del 5% per poi ridurre la crescita fino a un +1,1% a 73 dollari al barile. Avanza anche il Brent del Mare del Nord che si scambia a 77 dollari al barile, in aumento del +1,01% rispetto alla settimana precedente.

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