Daniele Nardi: avvistate due sagome, ma le ricerche sono state rinviate

Daniele Nardi: avvistate due sagome, ma ricerche rinviate a domani - MasterX

Due sagome sono state individuate sulla parete del Nanga Parbat: potrebbero appartenere a Daniele Nardi e Tom Ballard, i due alpinisti dispersi sull’altura del Pakistan dallo scorso 24 febbraio.

La notizia dell’avvistamento è stata diffusa dalla pagina Facebook dell’esploratore italiano nella mattinata. Con un post pubblicato intorno alle 10 della mattina, lo staff aveva comunicato che «osservazioni approfondite della parete» erano in corso fin dall’alba, dopo che le figure erano state individuate dal campo base.

In realtà, gli elicotteri che avrebbero dovuto prendere il volo per effettuare ulteriori ricognizioni aeree e confermare la scoperta sono rimasti a terra: le tensioni militari tra India e Pakistan hanno infatti costretto i soccorritori a rinviare il decollo a domani. Già nei giorni precedenti, le impervie condizioni meteorologiche avevano impedito ai droni di condurre le ricerche nel modo ottimale.

Il mezzo avrebbe dovuto avviare un’esplorazione della via Mummery, concentrando le ricerche sulla parete Diamir, dove sono cessati gli ultimi contatti con i due alpinisti: il picco è soprannominato “Killer Mountain” a causa dell’alto indice di mortalità tra gli scalatori (28%), il secondo a livello globale tra le vette superiori agli 8.000 metri. Nardi si era avventurato sullo sperone con la piena consapevolezza di questi rischi: «per confrontarmi nuovamente coi miei demoni», aveva confessato.

Nella giornata di ieri Karrar Haidri, segretario del Club Alpino Pakistano aveva dichiarato la fine delle ricerche, che fino a quel momento non avevano portato alcun risultato; subito dopo era arrivata la smentita da parte dell’ambasciatore italiano Stefano Pontecorvo, che ne aveva garantito la continuazione.

Così, l’esploratore basco Alex Txikon, che aveva condotto un team spagnolo nelle ricognizioni e sembrava ormai rassegnato a ripartire in elicottero verso il campo base del K2, ha proseguito le osservazioni tramite un potente telescopio: è stata proprio la sua squadra ad individuare le due sagome e ad avvisare lo staff di Nardi.

Domani, Txikon salirà sul mezzo che tenterà di avvicinarsi alla zona dell’avvistamento, situata tra i 6.000 e i 6.200 metri: Nardi e Ballard, stando alle ultime comunicazioni, avevano raggiunto l’altezza di 6.400 metri prima di intraprendere la discesa.

Ivan Casati

Nasco nel marketing e mi riscopro nel giornalismo, sempre con un unico, grande filo conduttore: la mia passione per lo sport. Il mio sogno è raccontarlo, con la penna e con la voce.

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