Morta Giovanna Pedretti, la ristoratrice al centro della polemica in rete

Trovata morta Giovanna Pedretti, titolare della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano. Il fiume Lambro ha restituito il corpo della 59enne nel pomeriggio di ieri, domenica 14 gennaio, nei pressi del ponte di Sant’Angelo. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un gesto estremo. Negli ultimi giorni la donna era diventata protagonista di un dibattito mediatico, per aver risposto a tono ad una recensione omofoba e contro i disabili comparsa su Google.

La scomparsa di Giuliana

Le ricerche erano iniziate già ieri mattina, dopo che i familiari di Giovanna ne avevano denunciato la scomparsa nella caserma del piccolo comune in provincia di Lodi. Di lei non si avevano più notizie da sabato sera, quando la ristoratrice aveva abbassato la saracinesca del suo locale per tornare a casa. A dare l’allarme il marito Nello, con cui Giovanna lavorava da più di 30 anni nella pizzeria di famiglia. Si è accorto della sua assenza domenica mattina, dopo aver visionato i filmati delle telecamere di casa. Si vedeva la donna uscire dalla sua abitazione sopra il ristorante alle 4 del mattino, non dando poi più notizie di sé. La Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un’inchiesta, per ora senza ipotesi di reato. Contestualmente, è stata disposta l’autopsia sul cadavere della donna.

L’attenzione mediatica sulla vicenda

Nei giorni scorsi la pizzeria è diventata nota ai più per uno scandalo scoppiato in rete. Giovanna Pedretti avrebbe risposto ad una recensione sul suo ristorante, scritta da un cliente su Google e poi cancellata. L’utente si sarebbe lamentato di aver mangiato accanto ad un tavolo con una coppia omosessuale e un ragazzino disabile. «Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, non mi sono sentito a mio agio», così si legge nello screenshot postato da Pedretti sulla pagina Facebook della pizzeria. A seguire, la risposta della titolare alla recensione omofoba: «non selezioniamo i clienti in base ai loro gusti sessuali e men che meno alla disabilità. Credo che il nostro locale non faccia per lei, le chiedo di non tornare da noi».

Screenshot della recensione con la risposta di Giovanna Pedretti

Il post Facebook ha subito ricevuto grande attenzione mediatica. Tutti i giornali, a partire dal Corriere della Sera, hanno ripreso la storia. Persino il ministro della disabilità Alessandra Locatelli ha commentato la vicenda sotto al post di Pedretti: «grazie di cuore perché non siete rimasti in silenzio davanti a un atteggiamento spregevole e vile».

Commento di Alessandra Locatelli sotto il post di Facebook
La polemica tra stampa e social media

In Rete però c’è stato chi ha sollevato dubbi sulla veridicità del racconto della ristoratrice. E in particolare sulla possibilità che la recensione omofoba fosse stata scritta da lei stessa. Il primo a interrogarsi sulla questione è stato lo chef e personaggio televisivo Lorenzo Biagiarelli, facendo emergere sui suoi profili social alcune incongruenze nel post di Pedretti. In primis il font del messaggio e la dimensione del testo, che sembrerebbero tradire una falsificazione dello screenshot.

Anche Selvaggia Lucarelli, compagna di Biagiarelli e nota giornalista, ha poi ripreso la vicenda  sottolineandone le incongruenze emerse.

Al via, così, la polemica mediatica contro Pedretti, accusata dal web di aver falsificato le recensioni Google. Fino al Tg3 di Sabato 13 dicembre, che è tornato sulla storia con un’intervista. «Partiva da un presupposto falso?», ha chiesto il giornalista a Pedretti. «Questo mi dispiace – ha risposto la signora – non so cosa dirti, l’unica cosa è che io ho allargato la mia risposta perché fosse ben leggibile. Non vorrei essere caduta in un tranello».

Valentina Cappelli

Giornalista praticante e dottoressa in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica di Milano. Aspirante giornalista televisiva, mi appassionano le tematiche di cronaca giudiziaria, politica, cultura e spettacolo.

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