Ucraina, ecco cosa sono i micidiali missili termobarici russi

Lanciarazzi termobarici

Un video postato su Twitter dal corrispondente della Cnn, Frederik Pleitgen, ha mostrato camion russi diretti al confine ucraino che trasportano T0S-1, sistemi montati su telai di carri armati T-72 in grado di lanciare missili equipaggiati con testate incendiarie e termobariche. Si tratta delle cosiddette bombe a vuoto o armi termobariche.


Cosa sono le armi termobariche?

Le bombe termobariche sono una particolare tipologia di bomba che aspirano ossigeno dall’aria circostante per generare un’esplosione ad alta temperatura. In un ordigno di questo tipo la sostanza esplosiva è composta al 100 per cento da carburante, mentre l’ossidante utilizzato è l’ossigeno dell’atmosfera.
Questo permette di avere missili molto più efficienti a parità di peso, poiché infatti non hanno bisogno di contenere il loro ossidante. Quando scoppiano in un luogo chiuso creano una fortissima onda di pressione che dilania gli organi interni di chi si trova lì vicino. Con l’esplosione, inoltre, i missili disperdono nell’atmosfera una quantità di idrocarburi che si miscelano con l’aria presente. Subito dopo, in una seconda fase, tale miscela brucia molto rapidamente e consuma l’ossigeno atmosferico presente nell’area colpita.
Risultato? Si crea una depressione molto forte ed una fortissima corrente d’aria che è diretta verso il centro della depressione stessa. L’onda d’urto può durare molto più a lungo di un esplosivo convenzionale e parrebbe essere in grado di vaporizzare i corpi umani.

Lanciarazzi termobarici, T0S-1, usati per la prima volta durante la guerra sovietica in Afghanistan e più di recente in Cecenia e in Siria
Come uccide un’arma termobarica

L’agghiacciante spiegazione delle lesioni mortali provocate da un’arma termobarica è stata riportata in un rapporto di Human Rights Watch, che cita uno studio della US Defense Intelligence Agency.
«Ciò che uccide è l’onda di pressione e, cosa più importante, la susseguente rarefazione che rompe i polmoni. Se il carburante deflagra ma non esplode, le vittime resteranno gravemente ustionate e probabilmente inaleranno anche il carburante in fiamme», si legge nel documento.
L’Independent ha intervistato l’esperto Peter Lee, dell’Università di Porthsmouth, ha descritto così le armi termobariche: «Immagina di fare un respiro profondo e poi di immergerti nell’acqua. Poi prova a inspirare di nuovo. Ma invece dell’acqua fredda che ti riempie i polmoni, arrivano le particelle tossiche e infiammabili iniziano a ucciderti dall’interno verso l’esterno».
Inoltre, in un’intervista al The Guardian, il dottor Marcus Hellyer, analista senior presso l’Australian Strategic Policy Institute, ha affermato che «le armi termobariche non sono illegali anche se i loro effetti sono orribili». Si teme, dunque, che col prosieguo della guerra i russi possano utilizzarle nelle aree urbane edificate. Al momento comunque, come spiegato dalla Reuters, non c’è ancora una prova indipendente dell’uso di questi terrificanti strumenti di morte nella guerra in Ucraina.

 

Francesca Daria Boldo

Nata e cresciuta tra le Dolomiti Bellunesi, Patrimonio UNESCO, classe ’96. Scorpione di segno e di fatto: empatica, estroversa ed energica (un po' rivoluzionaria). Laureata in Filosofia e specializzata alla magistrale di Editoria e Giornalismo all’Università degli studi di Verona, collaboratrice del quotidiano scaligero L’Arena e giornalista praticante per MasterX. Fin da piccola, annotare su un foglio bianco il mio punto di vista sul mondo e interrogarmi su mille perché è sempre stato il mio passatempo preferito e lo è anche adesso. La mia ambizione? Diventare una giornalista televisiva. Quando? Senza fretta ma senza sosta.

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