Nel processo contro Pietro Tatarella e Fabio Altitonante, i due politici accusati di corruzione nell’ambito dell’inchiesta ‘’Mensa dei poveri’’, il Comune di Milano si costituirà parte civile. Per quanto riguarda altri due dipendenti comunali, l’ex dirigente dell’Urbanistica Franco Zinna e la sua collaboratrice Maria Rosaria Coccia, da Palazzo Marino fanno sapere invece che non ci sono elementi così gravi per costituirsi parte civile.
Mensa dei poveri
La maxi inchiesta aveva portato nel maggio del 2019 a 43 misure cautelari: oltre a Tatarella e Altitonante, fu messo sotto accusa anche Nino Caianiello, ex coordinatore di Forza Italia a Varese. Il 14 novembre finirono agli arresti domiciliari l’ad dei supermercati tigros Paolo Arrigono e l’ex eurodeputata di FI Lara Comi. Al centro delle indagini c’era un presunto sistema di appalti, nomine pilotate, corruzione e finanziamenti illeciti che coinvolgevano politici e imprenditori.
Il nome dell’inchiesta, ‘’Mensa dei poveri’’, si riferisce all’appellativo che gli indagati davano nel corso di alcune conversazioni telefoniche intercettate dalla procura, al ristorante ‘’Berti’’, loro abituale luogo di ritrovo strategico in quanto non distante dal Palazzo della Regione.
Pietro Tatarella e Fabio Altitonante
La giunta, nella delibera promulgata in merito, si è soffermata nello specifico sulla posizione di Tatarella, accusato di corruzione e associazione a delinquere. Sotto imputazione anche i rapporti dell’ex consigliere comunale con l’imprenditore della Ecol Service Daniele D’Alfonso.
Tatarella, stando all’inchiesta, avrebbe aiutato D’Alfonso su alcuni appalti, con l’aggravante del coinvolgimento nella vicenda della cosca Mollusco, associazione malavitosa facente parte della ‘ndrangheta calabrese. Nel documento della giunta si legge che «la gravità delle ipotesi accusatorie appaiono legittimare la costituzione di parte civile del comune, anche alla luce dei più recenti processi associativi, aggravati dalla finalità mafiosa nei quali il Comune si è costituito parte civile e ha ottenuto la condanna al risarcimento dei danni».
Per quello che riguarda invece il consigliere regionale Fabio Altitonante, il Comune si è attivato in merito a una serie di influenze esercitate verso Franco Zinna, al tempo dirigente del settore Urbanistica, riconosciute come una «mediazione illecita».
L’udienza preliminare davanti al gup è stata fissata per il 17 febbraio.
Franco Zinna e Maria Rosaria Coccia
Nei confronti di Franco Zinna e della collega Maria Rosaria Coccia, accusati di abuso d’ufficio nell’interesse di una pratica edilizia di un manager, la giunta fa sapere di non aver riscontrato evidenze tali da motivare l’applicazione di sanzioni disciplinari. E per questo, come si legge nella delibera, «appare coerente soprassedere dalla costituzione di parte civile nei confronti dei medesimi considerata anche la minore gravità del reato di abuso d’ufficio».
Al tempo infatti, ai due non erano state applicate sanzioni e il Comune si è riservato il diritto di procedere con azioni disciplinari o richiedere risarcimenti in caso di condanna penale.