L’assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno, non ha perso tempo: subito dopo la nomina di Mario Draghi come presidente incaricato gli ha scritto una lettera, pubblicata su Il Foglio, per proporre l’assegnazione di un ruolo primario alla cultura per la ripresa dell’Italia. Del Corno si sta spendendo molto per aiutare il suo settore in enorme sofferenza da ormai un anno. Per questo ha parlato della necessità di una «ripresa programmata, coordinata e non reversibile» di tutti i luoghi di produzione e diffusione di ogni forma d’espressione artistica.
Del resto, le statistiche sono dalla sua parte. Secondo un’indagine elaborata dall’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, nel periodo compreso dalla riapertura dopo il lockdown (15 giugno) a inizio ottobre, su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli monitorati tra lirica, prosa, danza e concerti, con una media di 130 presenze per ciascun evento, si è registrato un solo caso di positività al Covid-19. Una percentuale assolutamente irrilevante che deve far riflettere: i margini per un intervento che impedisca all’abbandono dell’arte di diventare cronico ci sono tutti.
La cultura come diritto inalienabile
L’assessore milanese ha proseguito il suo appello a Draghi sottolineando la natura «inalienabile» del diritto alla cultura. Un segnale del governo in questa direzione potrebbe far recuperare la fiducia a tutti i lavoratori dello spettacolo dimenticati e per i quali si è fatto troppo poco negli ultimi mesi. Ma anche coinvolgere i cittadini nella partecipazione culturale, da lui stesso definita «un principio fondante la società democratica». Del Corno ha dichiarato di vedere in ogni passo intrapreso in questa direzione «il segno prezioso di una ‘vaccinazione’ contro la disgregazione sociale» divenuta indispensabile per la comunità fortemente provata dall’emergenza epidemica.
Il bisogno d’arte
Con il passaggio alla zona gialla, alcuni musei milanesi – ad eccezione di quelli civici che a marzo saranno i protagonisti di Museo City 2021 – hanno accolto i visitatori entusiasti della riapertura. Non è passata inosservata la coda ordinata e rigorosamente distanziata che si è formata in Piazza della Scala fuori dalle Gallerie d’Italia per la mostra di Tiepolo. Anche la Triennale ha riscosso grande successo con un boom di 300 accessi nella prima giornata. Per ora le visite sono ammesse dal lunedì al venerdì ma Del Corno ha chiesto a Draghi di valutare la possibilità di estendere le visite anche ai giorni festivi.
La raccolta firme di Cultura Italiae
Dopo la lettera dell’assessore Del Corno, l’associazione Cultura Italiae ha dato il via a una raccolta firme per sostenere il bisogno di riportare la cultura al centro della politica italiana. Nel giro di poche ore hanno aderito numerose personalità del mondo dello spettacolo e non solo: artisti, registi, titolari di cinema e addetti ai musei ma anche librai e produttori di contenuti. Se fino ad oggi sono riusciti ad andare avanti grazie a passione e senso di responsabilità, tutto ciò non basta più. Dall’intervento del governo dipenderà la loro sopravvivenza.