Era stata annunciata come una partita ad alto rischio quella di Champions League fra Atalanta e Dinamo Zagabria e le preoccupazioni si sono rivelate fondate. I quasi 4000 tifosi croati giunti a Milano al seguito della squadra, hanno letteralmente paralizzato la città con strade chiuse e disordini.
I supporters hanno prima invaso piazza Duomo intonando grida e cori da stadio per poi creare scompiglio in metro, in direzione San Siro. Giunti allo stadio, una cinquantina di loro si sarebbe staccata dal cordone organizzato dalle forze dell’ordine raggiungendo il settore 7, dove i tifosi bergamaschi attendevano di entrare al Meazza.
#AtalantaDinamo, scontri fuori da #SanSiro tra ultrà croati e tifosi della Dea prima dell'inizio della partita https://t.co/23wA14lD2Y #serieA #atalanta
— La Gazzetta dello Sport (@Gazzetta_it) November 26, 2019
Fra i due gruppi, sarebbe scappata qualche parola di troppo che avrebbe scatenato gli scontri: 12 feriti lievi il bollettino e tanta paura, soprattutto fra i tifosi più giovani, giunti a San Siro semplicemente per supportare la Dea. Il responso poteva essere sicuramente più grave se non fosse stato tempestivo l’intervento delle forze dell’ordine vicine al settore 7.
Ma quello di San Siro era il secondo episodio di aggressione, successivo a quello subito da una famiglia atalantina in via Don Gnocchi: un 50enne e due ragazzi, di 21 e 14 anni, sono infatti stati sorpresi dai croati mentre scendevano dalla propria auto riportando qualche lieve contusione con uno dei due ragazzi trasportato all’ospedale San Carlo in codice verde.