Atalanta-Dinamo, i «Bad Blue Boys» spaventano Milano

Allarme ultras a Milano.
In vista della delicata sfida di Champions League tra Atalanta e Dinamo Zagabria, la città si mette ai ripari per evitare scontri e disordini tra tifoserie. È prevista una grande affluenza di tifosi al Meazza, che ospita le gare europee della Dea di Gian Piero Gasperini. Oltre i 16.405 abbonati, sono 7.265 i tagliandi venduti per la tifoseria bergamasca, mentre sono circa tremila i tifosi croati che occuperanno il settore ospiti.

Una buona partecipazione che resta comunque al di sotto dei 32 mila della sfida contro il Manchester City di Pep Guardiola.
Una gara fondamentale per la Dea per mantenere vive le speranze di qualificazione. Servono infatti 6 punti nelle ultime due gare del girone per passare agli ottavi di finale.

Rischi per la sicurezza

Una partita delicata anche per la prefettura di Milano, che lo scorso 22 novembre ha annunciato «l’arrivo di circa quattromila ospiti […] tra cui anche soggetti riconducibili alle cosiddette categorie a rischio, i quali sono solitamente dediti all’ingente consumo di bevande alcoliche con conseguente reale pregiudizio per la sicurezza e l’ordine pubblico». Sarà sospesa quindi la vendita di bevande alcoliche dalle 12 alle 24 nelle aree circostanti a San Siro. Mentre in centro città il divieto varrà dalle 8 alle 20.

I precedenti che inquietano

I precedenti che riguardano gli ultras croati in Italia non lasciano ben sperare. I «Bad Blue Boys» sono infatti ricordati per gli scontri contro le forze dell’ordine in Piazza Duomo prima dell’incontro tra Milan e Dinamo del 2000, con diversi feriti e nove arresti. Anche nel 2004 gli ultras croati fecero parlare di sé, lanciando in campo fumogeni, azione che portò all’arresto di diciassette tifosi. Nel 2016 a Torino, prima di un match contro la Juventus, organizzarono un corteo non autorizzato in centro con petardi, fumogeni e scontri con i padroni di casa.

Matteo Sportelli

La politica è ciò di cui amo scrivere e ciò che più mi appassiona. Ho conseguito la laurea triennale in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM di Milano e la laurea magistrale in Mass media e Politica all'Università di Bologna.

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