Dopo 18 mesi stanno terminando i lavori per la costruzione del grattacielo di nuova generazione in Melchiorre Gioia: Gioia22, soprannominato “Scheggia di Vetro”.
Il nome ricorda quello di un supereroe e l’edificio qualche potere straordinario ce l’ha: riduzione del 75% del fabbisogno energetico e di CO2 (equivalente all’assorbimento di 10 ettari di bosco).
La struttura, certificata Leed (livello di ecosostenibilità dell’edificio), misura 120 metri e deve il suo soprannome al design: «L’originale forma della torre rappresenta il risultato della confluenza di due tessuti urbani e al tempo stesso la risposta all’esigenza di ottimizzazione della luce e dell’energia solare. La combinazione di questi due fattori ha determinato la singolarità di una forma dinamica in grado di esprimere in modo autentico la sua particolare collocazione nello skyline milanese», spiega l’architetto Gregg Jone dello studio Pelli Clark Pelli Architects.
A maggio verranno ultimate le facciate realizzate in triplo vetro.
Gioia22 è la prima delle quattro nuove torri che modificheranno ulteriormente lo skyline di Milano: altre due verranno realizzate a est e una invece sarà collocata a ovest del quartiere di Porta Nuova. La fine dei lavori è prevista intorno al 2022, ma l’ultimo tassello del puzzle verrà posizionato nel 2023 con il quinto edificio: il Pirellino.
L’ex torre Inps si innalza su 30 piani (di cui 4 interrati), accessibili tramite gli snodi dei 13 ascensori. I vecchi materiali, nocivi per la salute, sono stati sostituiti da altri tecnologici e altamente ecosostenibili.
Le ampie vetrate permetteranno di utilizzare al massimo la luce naturale e di ridurre i consumi, mentre il fabbisogno energetico sarà garantito da 6.000 metri quadrati di pannelli fotovoltaici. La torre è inoltre alimentata da un sistema ad acqua di falda sia per il riscaldamento che per il condizionamento.
La Scheggia di Vetro, circondata dal verde della Biblioteca degli Alberi, è una struttura che rappresenta perfettamente la Milano «Guardata con grande attenzione in tutto il mondo» sostiene Manfredi Catella, CEO di Coima, società di sviluppo e gestione.