Mentone in Italia e Urbino in Umbria, manifesti Lega da matita rossa

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«Prima l’Italia» c’è scritto nel manifesto elettorale che annuncia il prossimo comizio del ministro degli Interni Matteo Salvini a Sanremo. Tuttavia, nella foto postata dalla pagina Facebook Lega – Salvini Premier, lo sfondo ritratto dietro al vicepremier non è Sanremo bensì Mentone, località francese al confine con l’Italia.

Immancabili le ironie del popolo dei social, sempre molto attento in questi frangenti: «Se lo sfondo vuole essere credibile, togliete Mentone» ha scritto qualcuno nei commenti. Accortosi della gaffe, lo staff della pagina ha prontamente sistemato il post e la foto, togliendo la cittadina della Costa Azzurra dietro Salvini inserendovi una foto del casinò di Sanremo.

C’è da dire che non è la prima volta che Mentone viene scambiata per la “città dei fiori”: le testate locali affermano che le vedute dall’alto delle due località sono così simili al punto che, in passato, erano cadute in errore anche alcuni giornali internazionali. Dunque, complice dell’errore potrebbe essere stato qualche motore di ricerca. Certo, un po’ più di attenzione non guasterebbe comunque.

Questa leggerezza è però solo l’ultima in ordine di tempo legata ad un manifesto elettorale della Lega. Solo qualche giorno fa a Urbino, nelle Marche, manifesti elettorali del partito di governo, con Salvini in primo piano, sono stati affissi ai muri con su scritto: «L’Umbria vota Lega». Per essere la prima volta in assoluto che Salvini si presenta alle amministrative nella città ducale con una sua lista, questa gaffe non è stata certo un bel biglietto da visita.

Altro errore geografico su un manifesto elettorale a Montefalco, indicato come comune in provincia di Macerata. Proprio sulla pagina Facebook di Salvini, in uno degli ultimi video postati scorrono le foto del “Prima gli italiani tour” e nella didascalia il paese viene indicato nelle Marche. Peccato che la cittadina stavolta si trovi in provincia di Perugia, in Umbria.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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