Lotta all’immigrazione del Regno Unito: in arrivo la “barriera salariale”

Il primo ministro Rishi Sunak ha accettato la proposta di Boris Jonhson per fermare l’immigrazione nel Regno Unito. L’ex premier aveva suggerito di aumentare il reddito minimo per ottenere il visto di lavoro da 26mila sterline a 40mila sterline all’anno. L’idea è stata appoggiata anche da Suella Braverman, l’ex ministro degli Interni, che sosteneva addirittura un aumento di questa barriera fino a 45mila sterline annue.

Secondo Johnson, il Regno Unito «non può continuare ad utilizzare un sistema economico che dipenda interamente da lavoratori poco qualificati e poco pagati provenienti da tutto il mondo». La sua soluzione per il successo della forza lavoro britannica starebbe proprio nell’incremento della soglia salariale per il visto.

I dati sull’immigrazione

Mentre l’ONS ha detto che le ultime cifre indicavano “un rallentamento”, il totale della migrazione netta dell’anno scorso ha raggiunto un record pari 745.000 unità.
Nel 2023 1.180.000 persone sono venute nel Regno Unito aspettandosi di rimanere per almeno un anno, mentre si stima che 508.000 abbiano lasciato il Paese. La migrazione netta, data dalla differenza tra il numero di persone in arrivo e in partenza è dunque di 672.000, in diminuzione dal 2022.

UK border controls (fonte BBC)

La stragrande maggioranza (968.000) degli arrivi proviene da paesi al di fuori dell’Unione europea. Gli studenti rappresentano il più grande gruppo di migranti non UE, come è stato anche l’anno scorso. Nei 12 mesi fino alla fine di settembre 2023, il governo ha rilasciato 486.107 visti di studio, la metà di questi è stata concessa a cittadini indiani e cinesi.

Aumentano i visti rilasciati ai lavoratori che arrivano per colmare la carenza cronica di personale nel NHS e nell’assistenza sociale. Anche gli operatori edili restano nella “shortage occupation list”, cioè la lista ufficiale “delle carenze occupazionali” stilata dal Governo. A luglio Sunak aveva annunciato un allentamento delle restrizioni sui visti, frutto della Brexit, a muratori, stuccatori e falegnami.

Intanto la Cina apre i suoi confini

Se da una parte il Regno Unito ha in mente un piano politico volto ad una selezione restrittiva degli immigrati, il Ministero degli Affari Esteri cinese ha annunciato una semplificazione del modulo di richiesta del visto. Per tutti i cittadini di Francia, Italia, Spagna, Germania, Olanda e Malesia, sarà possibile recarsi in Cina senza la necessità di possedere il certificato. 

La nuova politica di ingresso verrà applicata a partire dal primo dicembre fino al 30 novembre 2024, inaugurando un periodo di prova che, salvo particolari difficoltà, potrà diventare una prassi a lungo termine. Il Regno Unito non compare però nella lista, nonostante la percentuale dei migranti di nazionalità cinese sia una tra le più alte nel Paese.

 

di Letizia Triglione e Vittoria Giulia Fassola

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