Windsor Framework, l’intesa sull’Irlanda del Nord

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Rishi Sunak e Ursula Von der Leyen hanno firmato il Windsor Framework

Lunedì 27 febbraio il primo ministro britannico Rishi Sunak ha annunciato, insieme alla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, di avere raggiunto un nuovo accordo relativo all’Irlanda del Nord. Il problema, dal referendum per la Brexit nel 2016, era quello di evitare che il confine tra l’Irlanda del Nord, membro del Regno Unito, e il resto dell’Irlanda, membro dell’Unione Europea, venisse chiuso. L’accordo che ha risolto la questione si chiama Windsor Framework e regola il flusso di merci tra il Regno Unito e l’Irlanda del Nord. Il negoziato tra Londra e Bruxelles è stato lungo e complesso, ma entrambe le parti si dicono soddisfatte.

L’Irlanda del Nord è l’unico territorio del Regno Unito a condividere direttamente i propri confini con l’Unione europea. Un’area per decenni caratterizzata dai troubles. Da un lato gli unionisti, protestanti e favorevoli alla permanenza dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito. Dall’altro i repubblicani, cattolici e favorevoli invece all’unificazione irlandese. Migliaia di morti a partire dagli anni Sessanta, la Sunday Bloody Sunday del 1972 immortalata dagli U2: How long must we sing these songs?”. Un conflitto solo parzialmente risolto nel 1998 con gli Accordi del Venerdì santo.

L’accordo tra Londra e Bruxelles sull’Irlanda del Nord

Con Windsor Framework, di fatto la Brexit è diventata realtà, a quasi sette anni dallo storico referendum. Il premier Rishi Sunak e la presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen hanno trovato un’intesa sul “protocollo irlandese”. Si tratta di una parte dell’accordo sulla Brexit siglato nel gennaio 2020 ed entrato in vigore il 1° febbraio dello stesso anno. Il negoziato è durato anni e ha avuto numerosi momenti di tensione. Il protocollo, inizialmente chiamato Irish backstop, voleva evitare che l’uscita del Regno Unito dall’Ue portasse alla nascita di un confine di terra tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda.

Per evitare di mettere in discussione gli accordi del Venerdì Santo del 1998 è stato deciso di spostare quel confine di terra nel Mare d’Irlanda. Così tutte le merci che dovevano transitare dalla Gran Bretagna all’isola d’Irlanda dovevano passare per i controlli doganali in entrata nell’Irlanda del Nord. Gli unionisti di fede protestante hanno criticato Windsor Framework, poiché secondo loro allontanava l’Irlanda del Nord dal suo riferimento politico naturale, Londra. L’accordo per gli stessi motivi è stato accettato dai repubblicani e dalla componente nazionalista irlandese.

Da quando questo protocollo è entrato in vigore, nel febbraio 2020, Londra e l’ex primo ministro Boris Johnson hanno provato in diversi modi a trovare un accordo più favorevole al Regno Unito. Il negoziato è stato condotto con momenti di discreta tensione politica tra Londra e Bruxelles. Il nuovo primo ministro Rishi Sunak e l’Unione Europea hanno avuto un atteggiamento molto più pronto al compromesso.

Il contenuto di Windsor Framework

Windsor Framework prevede che le merci in ingresso in Irlanda del Nord passino attraverso due canali.  Da un lato un canale verde, che non prevede accordi doganali di nessun tipo per le merci che rimangono in Irlanda del Nord, pensate per essere esportate e consumate in Irlanda del Nord.  Dall’altro un canale rosso, con controlli doganali e licenze fiscali, per le merci che passano nell’Irlanda del Nord e arrivano nella Repubblica d’Irlanda.

Le merci che passano nel canale verde fanno parte di un meccanismo che si chiama Trust Trader System, bollate con una scritta #notforyou. Le merci devono restare in Irlanda del Nord: se non succede, le imprese che aderiscono a questo schema si sottopongono comunque ai controlli doganali.

Windsor Framework assicura all’Irlanda del Nord l’accesso ai beni essenziali provenienti dal Regno Unito, come le medicine. I farmaci del Regno Unito approvati dall’ente di regolamentazione britannico prima di questo accordo erano infatti erano sottoposti ai controlli propri delle altre merci. Il pericolo era quello di dare luogo a carenze, ritardi e blocchi della circolazione commerciale.

Il Parlamento nordirlandese ha poi la possibilità di bloccare le regole dell’UE: una sorta di freno di emergenza che protegge la sovranità di Belfast. Il Paese in tal modo continua a essere inclusa nel mercato unico europeo. La Corte di Giustizia dell’Unione europea mantiene contemporaneamente la sua giurisdizione in Irlanda del Nord.

Criticità tra Regno Unito ed Unione Europea

Rimangono punti abbastanza critici tra Bruxelles e Londra, come la questione degli aiuti di Stato, che sono vietati dall’Unione Europea. C’è la questione del ruolo della Corte Europea di Giustizia nel dirimere le controversie legate all’applicazione di questo schema. L’organo rimane in piedi, nonostante fosse uno dei punti che Londra volesse mettere in discussione.

Rimane altresì il problema della ratifica di Windsor Framework da parte del Parlamento Britannico. C’è il Partito Democratico Unionista, uno dei principali partiti in Irlanda del Nord, che non ha intenzione di votare la nuova disciplina. Il DUP, dopo le scorse elezioni locali, ha deciso di non rientrare nel governo di “power sharing”. Secondo gli accordi di devolution degli anni 90, le forze politiche cattoliche e protestanti condividono le responsabilità di governo. L’instabilità politica caratterizza da un anno l’Irlanda del Nord, poiché il DUP rimane contrario alla soluzione trovata.

Una possibile soluzione per l’Irlanda del Nord

Nonostante i brexiters all’interno del Partito Conservatore insoddisfatti del lavoro di Sunak, Partito Conservatore e Partito Laburista voteranno a favore del nuovo accordo in Parlamento. Rishi Sunak ha affermato che andrà avanti a dispetto dell’opposizione del DUP. Egli ha detto che intende ritirare il progetto di legge presentato dal suo predecessore, Boris Johnson, per rinegoziare diversi punti. Ursula Von Der Leyen invece ha sottolineato che l’intesa “tutela i nostri mercati e i nostri rispettivi interessi, ma soprattutto protegge la pace conquistata a caro prezzo in Irlanda del Nord”.

Molteplici fattori hanno tardato la conclusione di Windsor Framework. Boris Johnson ha sicuramente voluto compiacere l’ala più radicale e brexiter del suo partito. Probabilmente è cambiato anche l’atteggiamento dell’Unione Europea e Bruxelles, trovatasi a negoziare con un partner meno erratico e più affidabile.

Per la sicurezza e lo sviluppo del continente europeo, è fondamentale una collaborazione tra Unione Europea e Regno Unito in termini di difesa e sicurezza. Una partnership tra Londra e Bruxelles è indispensabile anche per le imprese e l’economia, per la gestione delle crisi che continuano a presentarsi, come quella dei migranti. Sotto tutti questi aspetti è imprescindibile un rapporto di collaborazione e di non ostilità reciproca.

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