Liberato il Canale di Suez dalla Ever Given. Ora si cercano i responsabili

Canale di Suez

Il Canale di Suez è finalmente libero. Il 29 marzo è stata rimossa la Ever Given, la gigantesca nave incuneata di lato, dal 23 marzo, nel passaggio chiave dei commerci internazionali. Complice l’alta marea, il cargo ha ripreso la navigazione. Ma i danni economici del blocco si stimano per miliardi.

Uno snodo fondamentale del commercio

«Ce l’abbiamo fatta!» ha commentato in un comunicato stampa, Boskalis, la società olandese di salvataggio, assunta dall’armatore della Ever Given per le operazioni di rimozione. Quando il cargo è stato disincagliato, le navi nelle vicinanze hanno suonato le sirene in segno di festeggiamento.

Il successo è seguito a sei giorni di tensione e lavoro frenetico. Il Canale di Suez, tra l’Egitto e Israele, è infatti un collegamento cruciale per gli scambi tra Europa e Oriente. Da lì passano la maggior parte delle merci destinate o provenienti da un colosso come la Cina e circa il 13% del commercio globale. Il passaggio risparmia alle navi un viaggio di circa due settimane per circumnavigare i circa 5.000 km di periplo dell’Africa.

Con 400 metri di lunghezza e 59 di larghezza, per un peso di oltre 224 mila tonnellate, la Ever Given, è uno dei porta container più grandi al mondo. Problemi tecnici e meteorologici hanno complicato l’estrazione della nave e se la situazione non fosse cambiata, si preparavano settimane di lavoro per alleggerire la nave dai circa 18.000 container a bordo. 

Il tenente generale Osama Rabie, capo dell’Autorithy del Canale di Suez, ha elogiato l’ «impresa eroica” lo svolgimento del «dovere patriottico in modo impeccabile» degli operai che hanno liberato il cargo. Orgoglioso del successo, definito una vittoria patriottica, anche presidente egiziano Abdel Fatah al-Sissi: «Gli egiziani sono riusciti oggi a porre fine alla crisi della nave bloccata nel Canale di Suez».

Le operazioni di traino della Ever Given
Nave in salvo, ma si prepara ai risarcimenti

La pressione sull’Egitto è stata notevole. Soprattutto con l’aumento dei ritardi. Draghe, rimorchiatori ed equipaggi di salvataggio hanno lavorato freneticamente durante la notte. Tra domenica e la mattina di lunedì, i primi risultati: la marea primaverile, insolitamente alta, causata dalla luna piena ha aiutato la poppa della nave a riemerge a galla. A quel punto, nonostante le difficoltà, gli operai sono riusciti a spostare Ever Given.

I rimorchiatori hanno riposizionato con successo la nave e l’hanno trascinata al centro del canale. Attualmente la Ever Given si sta dirigendo, a bassa velocità ma con i propri motori, verso i Laghi Amari, a nord del Canale. Lì subirà un’ispezione, ma senza bloccare ulteriormente il traffico marittimo e si deciderà se proseguirà sulla tratta originaria, in direzione di Rotterdam.

A preoccupare sono ora i miliardi di dollari di scambi perduti nei giorni del blocco del passaggio. Il traffico è ripreso lunedì notte, con priorità a tre trasportatori con bestiame vivo a bordo. A partire da lunedì mattina, sarebbero circa 367 le navi in attesa nel canale. Permettendo il passaggio di circa 113 imbarcazioni al giorno, il Canale dovrebbe essere liberato in circa 4 giorni

L’indagine

Alcune compagnie di navigazione negli scorsi giorni hanno scelto di deviare intorno alla punta meridionale dell’Africa, aumentando così i costi del viaggio e del carburante. La riapertura dello snodo ha però già avuto effetti positivi sulla borsa. Il prezzo del petrolio si è ridotto del circa 0,5% lunedì, attorno ai 60, 6 dollari al barile.  

Nei prossimi giorni si prevede a una cascata di richieste di risarcimento assicurative da parte delle compagnie commerciali, coinvolte nel blocco del Canale di Suez. Questo solleverà certamente una questione sulla responsabilità dell’incidente. 

I forti venti durante una tempesta di sabbia non sono un fattore trascurabile. Ma l’Autorithy del Canale ha affermato che non si possono escludere errori umani o tecnici. Le indagini si potrebbero concentrare sul ruolo dei piloti egiziani, che avrebbero dovuto aiutare il capitano della Ever Given ad attraversare il canale. Si cercano eventuali problemi di comunicazione.

Giorgia Colucci

Classe 1998, vivo tra Varese e Milano, ma mi appassiona il mondo. Curiosa su tutto, scrivo di ambiente, di diritti e di casa mia su Il Fatto Quotidiano.it. Oltre a collaborare con Master X, parlo di rock ai microfoni di Radio IULM e di Europa a quelli di Europhonica. Per non farmi mancare niente, anche di cinema su Recencinema.it. Nel 2018 ho pubblicato "Vorrei mettere il mondo in carta", una raccolta di poesie per I Quaderni del bardo Edizioni

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