Per un’ultima volta sarà possibile addentrarsi nei vicoli e nei misteri di un’enigmatica Barcellona, grazie alla penna e all’immaginazione di quello che è l’autore spagnolo più letto al mondo dopo Cervantes: Carlos Ruiz Zafòn.
Nelle librerie spagnole già a partire dallo scorso 17 novembre La città di vapore raccolta postuma dello scrittore scomparso a soli 55 anni il 19 giugno 2020, è uscita nella versione italiana a cura di Bruno Arpaia martedì 9 febbraio 2021.
I racconti
L’opera è composta da una serie di racconti: quattro inediti tra i quali Blanca e l’addio, Senza nome e Una signorina di Barcellona e sette pubblicati in precedenza, come Rosa di fuoco, uscita su “Magazine” nel 2012, e Leggenda di Natale su “La Vanguardia” nel 2004 e nel 2020.
Tutti gli 11 racconti riprendono personaggi e luoghi dei celebri romanzi precedenti che fanno parte della tetralogia del Cimitero dei libri Dimenticati e di Marina, come ad esempio Sentìs in Una signorina di Barcellona.
La raccolta, infatti, si apre proprio con il ricordo di alcuni episodi dell’infanzia di David Martìn, protagonista del secondo volume della tetralogia, Il Gioco dell’Angelo, e progenitore del vero personaggio principale del ciclo dei romanzi di Zafòn, Daniele Sempere.
La Barcellona “zafoniana”
L’elemento comune a tutti i racconti è un’infernale e nebbiosa Barcellona, ricca di spiriti, atmosfere cimiteriali e morte. Una Barcellona del dopoguerra, con donne disperate e portate allo stremo. Una Barcellona di inetti e abbandonati.
È facile, dunque, perdersi in questo sottomondo segreto, celato dall’apparente magnificenza della capitale Catalana. Da questo punto di vista, le opere di Zafòn, sono un’ottima guida della città per chi volesse viaggiare anche in tempo di pandemia.