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Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, il fratello di Filippo Tortu avrebbe assunto un investigatore privato per spiare i documenti sulle analisi antidoping del campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs. Le accuse rivolte al fratello di Tortu, Giacomo, sono quelle di aver assunto un hacker per spiare i file su Jacobs. Filippo ha preso subito le distanze dall’accaduto e spera che le autorità risolvano in fretta la cosa, per evitare anche di essere associato a fatti a cui dice di essere «totalmente estraneo». La FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) ha aperto un’indagine in merito alla questione.
Le accuse
Giacomo Tortu si sarebbe rivolto, tramite intermediari, a Equalize, società specializzata in analisi dei rischi aziendali. I clienti si rivolgerebbero all’azienda milanese in quanto la piattaforma sarebbe in grado di aggregare informazioni da diverse fonti. Questi dati sono aggregati attraverso Beyond, software in grado di raccogliere i dati sia in modo lecito che non. Il fratello dell’olimpionico si sarebbe rivolto a Equalize per ottenere documenti su Jacobs nel 2020, un anno prima della rassegna olimpica a Tokyo.
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Tutto ciò è emerso in quanto il PM Francesco De Tommasi, della Procura di Milano, sta indagando su Equalize e sui file che quest’ultima ha raccolto tra il 2020-2021, nei quali dovrebbero comparire anche quelli sul centometrista. Accompagnato da un avvocato Giacomo Tortu avrebbe cercato dei presunti documenti di positività occultati sul campione olimpico. Si sarebbe poi rivolto a un hacker per cercare di reperire i documenti.
In merito Marcell Jacobs non ha rilasciato alcun commento, ma ha già allertato i suoi avvocati. La vicenda non può che avere ripercussioni anche sull’equilibrio della squadra della staffetta. Le qualificazioni per i Mondiali di Atletica di Tokyo 2025 si svolgeranno in maggio a Guangzhou, in Cina. Al momento sembra alquanto improbabile rivedere in pista il quartetto che ha conquistato l’oro olimpico nella 4×100 di Tokyo 2021.
L’inchiesta a Equalize
L’azienda è composta da sole due persone, e entrambe ricoprono le posizioni di vertice. La società di via Pattari è diretta dal presidente della Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, e dall’ex poliziotto Carmine Gallo. Stando a quanto risulta a Il Fatto Quotidiano, il tutto sarebbe confermato anche da Gallo, entrato in possesso di documenti appartenenti ai ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) di Roma che analizzano i documenti elettronici del superhacker di Vicenza Gabriele Pegoraro. Nelle cartelle 2021 figurano numerose chat e chiamate di Jacobs con la sua equipe.
L’anno delle ricerche non può fare altro che alimentare ulteriori sospetti, dato che è proprio in quel periodo che Jacobs si è fatto notare nel panorama dell’atletica internazionale. Bisogna ricordare che Marcell non è mai risultato positivo a un test antidoping. Tuttavia il fratello di Tortu si presume fosse invece fermamente convinto dell’esistenza di prove che erano state volutamente nascoste.
Gli inquirenti sono venuti a conoscenza della spy story per le indagini nei confronti di Equalize. All’impresa di Pazzali e Gallo si sono rivolti giganti dell’industria energetica come ERG e ENI. L’azienda del cane a sei zampe ora sta affrontando numerose cause contro i soggetti di cui aveva richiesto i dossier. Si stima che ENI abbia versato nelle casse della società di intelligence circa 370mila euro. Ma non solo. Tra i “clienti” figurano Barilla, Heineken (entrambe non indagate), ma anche privati illustrissimi come Leonardo Maria Del Vecchio. Il figlio del fondatore di Luxottica è indagato per aver richiesto indagini nei confronti dei suo fratelli, si suppone per questioni legate ai passaggi ereditari della famiglia.