Israele-Hamas: accordo per il rilascio di ostaggi e prigionieri

guerra_medioriente

Il conflitto in Medioriente giunge oggi ad un punto di svolta. Si chiude l’accordo tra Israele e Hamas sulla liberazione degli ostaggi, in cambio di una tregua umanitaria. Intorno alle 2 di notte del 22 novembre, infatti, il gabinetto di guerra di Israele ha approvato l’intesa per il rilascio di alcuni ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, dopo una riunione di quasi sette ore.

Il contenuto dell’accordo

Poche ore dopo il Qatar ha annunciato formalmente la conclusione dell’accordo, specificandone i termini: la pausa dai combattimenti a Gaza è prevista per quattro giorni ed è prorogabile. Cinquanta, tra donne e bambini, gli ostaggi che verranno liberati da Hamas, mentre Israele rilascerà 150 palestinesi detenuti nelle carceri del paese. Al momento sono 300 i detenuti palestinesi candidati per il rilascio, secondo una lista pubblicata dal Ministero della Giustizia israeliano. “L’orario di inizio della pausa sarà annunciato entro le prossime 24 ore”, ha affermato Doha in un comunicato citato dai media internazionali.

Secondo gli Stati Uniti, il numero totale di ostaggi rilasciati da Hamas potrebbe aumentare. “L’accordo è stato studiato per rilasciare 50 tra donne e bambini nella prima fase, ma ci aspettiamo che altri ostaggi siano liberati in un secondo momento”. Lo ha dichiarato un alto funzionario Usa in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti.

Israele ha però chiarito che la guerra proseguirà al termine della tregua. L’esercito israeliano “continuerà la sua guerra” contro Hamas dopo la fine della tregua nella Striscia di Gaza, ha assicurato oggi il governo di Israele.

Le reazioni dei leader internazionali
Il presidente USA Joe Biden

Il presidente americano Joe Biden ha rilasciato una dichiarazione in cui si è detto estremamente soddisfatto dell’accordo. Nella nota citata dai media internazionali Biden ha ringraziato “lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell’Egitto per la loro collaborazione nel raggiungimento dell’intesa”. Si dice “straordinariamente gratificato” per lo scambio reciproco tra Israele e Hamas di ostaggi e prigionieri.

Entusiasmo per l’accordo anche da parte di Europa, Russia e Cina. La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, con un post su X, ha espresso la sua gioia per la liberazione degli ostaggi di Hamas: “Condivido la felicità delle famiglie che presto potranno riabbracciare i loro cari. E sono molto grato a tutti coloro che nelle ultime settimane hanno lavorato instancabilmente attraverso i canali diplomatici per mediare questo accordo”. Necessario però, secondo la presidente, utilizzare la tregua per incrementare l’invio di aiuti umanitari a Gaza.

Anche la Cina accoglie con soddisfazione la tregua In Medioriente. E’ quanto riferisce la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning. Segue il Cremlino, che valuta “positivamente” l’accordo Israele-Hamas. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax.

Sollievo anche da parte della premier Giorgia Meloni per il raggiungimento della tregua. “Accolgo con grande sollievo l’accordo per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas durante il cruento assalto contro Israele del 7 ottobre. Un accordo che permetterà anche una pausa umanitaria quanto mai necessaria a Gaza”, ha dichiarato.

La risposta di Israele e Palestina

Dura la reazione del presidente israeliano Isaac Herzog, che ha definito “doloroso e difficile” l’accordo sugli ostaggi concluso con Hamas. In un post su X, ha però specificato il sostegno alla decisione del premier Benjamin Netanyahu: “le riserve sono comprensibili, dolorose e difficili, ma date le circostanze sostengo la decisione del primo ministro e del governo di portare avanti l’accordo”.

Anche Yair Lapid, leader dell’opposizione israeliana al governo di Netanyahu, approva la decisione del premier. “Israele ha la suprema obbligazione di continuare a lavorare per riportare tutti gli ostaggi, fino all’ultimo, a casa”, ha aggiusto in un post su X.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha accolto con favore l’accordo umanitario raggiunto tra Hamas e Israele, chiedendo al tempo stesso “soluzioni più ampie” al conflitto. “La leadership di Ramallah – ha scritto su X Hussein Al-Sheikh, segretario dell’Olp e consigliere di Abu Mazen – apprezza lo sforzo di mediazione qatariota-egiziana“. Si richiede inoltre una tregua prolungata con Israele e “l’attuazione di una soluzione politica basata sulla legittimità internazionale”.

Valentina Cappelli

Giornalista praticante e dottoressa in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica di Milano. Aspirante giornalista televisiva, mi appassionano le tematiche di cronaca giudiziaria, politica, cultura e spettacolo.

No Comments Yet

Leave a Reply